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Giovedì 6 Aprile 2023

Lavoro: sono 443mila le assunzioni previste dalle imprese italiane ad aprile e oltre 1,5milioni entro giugno

Turismo e servizi alle persone trainano la domanda di lavoro

 

Roma, 6 aprile 2023 – Sono 443mila le entrate programmate dalle imprese ad aprile ed oltre 1,5 milioni per il trimestre aprile-giugno, con un incremento della domanda di lavoro di circa 76mila unità rispetto ad aprile 2022 (+20,6%) e di 186mila unità sul corrispondente trimestre (+13,5%).  Le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dal comparto dei servizi turistici con 108mila lavoratori ricercati in concomitanza con le festività pasquali. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal [1].

L’industria nel suo complesso programma 105mila entrate nel mese e circa 400mila nel trimestre, con una crescita rispettivamente del 2,6% e del 13,1% rispetto a un anno fa. Ad aprile, Il manifatturiero è alla ricerca di 70mila lavoratori che salgono a 280mila nel trimestre. Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono le industrie della meccatronica (15mila contratti da attivare nel mese e circa 51mila nel trimestre), seguite da quelle della metallurgia (13mila nel mese e 46mila nel trimestre), della moda (10mila nel mese e 27mila nel trimestre) e della chimica-farmaceutica (9mila nel mese e 31mila nel trimestre). Il comparto delle costruzioni, infine, programma per il mese 35mila entrate che salgono a 120mila nel trimestre.

I servizi sono alla ricerca di 338mila lavoratori nel mese e di circa 1,2milioni entro giugno, che corrispondono rispettivamente ad aumenti del 27,5% e del 13,6%. Di rilievo la domanda di lavoro della filiera del turismo con 108mila opportunità di lavoro offerte nel mese e oltre 393mila nel trimestre aprile-giugno. Molteplici anche le opportunità di lavoro offerte dai servizi alle persone[2] con 75mila entrate programmate nel mese e 254mila nel trimestre. Seguono i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (circa 40mila contratti nel mese e 115mila nel trimestre) e il commercio (45mila nel mese e 175mila nel trimestre).

In crescita la domanda di lavoratori immigrati che sfiora ad aprile le 93mila unità (+ 44,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), pari a circa il 21% del totale delle assunzioni programmate. Sempre molto elevata la difficoltà di reperimento del personale (45,2%, +4,8 p.p. rispetto a un anno fa). Aumenta sia la previsione per i contratti stabili a tempo indeterminato (+22,5%) sia quella per i contratti a termine e stagionali (+22,7%). Tra le figure di più difficile reperimento il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior mette in evidenza, per le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, i tecnici della salute (61,3%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (60,7%), i tecnici in campo ingegneristico (59,9%), gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (59,6%); mentre tra le figure degli operai specializzati vanno segnalati i fabbri ferrai costruttori di utensili (76,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,5%).  A livello territoriale, infine, si osserva una più elevata crescita delle assunzioni per il Sud e Isole (+36mila nel mese di aprile) e per il Centro (+27mila nel mese di aprile), grazie alle previsioni molto favorevoli del turismo, dei servizi alle persone e di trasporti e logistica in Toscana, Lazio, Campania e Sicilia.

 

 

[1] Le previsioni del mese di aprile si basano sulle interviste realizzate su un campione di oltre 115mila imprese. Le interviste sono state raccolte nel periodo 20 febbraio 2023 – 07 marzo 2023.

[2] Comprende Istruzione e servizi formativi privati, Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati, Servizi ricreativi, culturali e altri servizi alle persone.

Ultima modifica: Giovedì 6 Aprile 2023
Lunedì 20 Marzo 2023

Excelsior, avvio rilevazione fabbisogni occupazionali delle imprese per il periodo maggio/luglio

Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta realizzando, insieme alle Camere di commercio dei diversi territori, il Progetto Excelsior, già sviluppato con successo a partire dal 1997.

Il progetto ha l’obiettivo di monitorare le prospettive dell’occupazione nelle imprese e la relativa richiesta di profili professionali.

Da oggi, lunedì 20 marzo, prende il via la 4^ indagine mensile Excelsior del 2023, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo maggio-luglio 2023.

La data di scadenza per la compilazione dei questionari è fissata al prossimo 30 marzo. 

 

Ultima modifica: Lunedì 20 Marzo 2023
Lunedì 20 Marzo 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di Marzo 2023

In provincia di Salerno nel mese di marzo sono programmate circa 7.950 entrate e nel trimestre marzo-maggio 2023 saranno 22.640; nella regione Campania 35.300, e in Italia complessivamente 418.000. 

Nella nostra provincia salernitana avremo 1.210 assunzioni in più rispetto a marzo 2022 (+18%) e +2.290 assunzioni (+11,25%) prendendo a riferimento l’intero trimestre. 

I servizi programmano più di 6mila ingressi e la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (2.020 ingressi), in linea con la tendenza nazionale. 

Consistente anche l’apporto del comparto del commercio con 1.260 ingressi previsti. Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 31% degli ingressi, in aumento rispetto al 29% di marzo 2022. 

Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 42 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati rispetto al mese precedente, che era pari al 39%, anche se il mismatch riscontrato resta inferiore al 47,4% a livello nazionale o al 54% dei profili ricercati dalle imprese del Nord est.

Nel complesso nel mese di marzo:
- le entrate previste si concentreranno per il 76% nel settore dei servizi e per il 75% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 13% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 36% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. 

Ultima modifica: Lunedì 20 Marzo 2023
Giovedì 9 Marzo 2023

Lavoro: le imprese cercano 52mila diplomati ITS

Ma la difficoltà di reperimento riguarda il 56% delle assunzioni 

 

Roma, 9 marzo 2023 – Rispondono alle esigenze di innovazione e di trasformazione tecnologica espresse dal tessuto produttivo gli ITS Academy - percorsi terziari di specializzazione tecnica e professionalizzante -, recentemente oggetto di un’importante riforma nell’ambito del PNRR. Un modello formativo co-progettato in stretto raccordo tra mondo della formazione e imprese che mette i giovani a diretto contatto con le filiere produttive più avanzate. Nel 2022 le imprese hanno ricercato quasi 52mila diplomati ITS Academy a fronte di numeri in uscita dai percorsi ITS cresciuti lentamente nel corso degli ultimi anni (solo 5.280 diplomati nel 2020, mentre complessivemente sono circa 20mila a partire dal 2013[1]). 

Motivo per cui, per molte delle professioni che potrebbero essere ricoperte dai diplomati degli Istituti Tecnologici Superiori, le imprese lamentano una difficoltà di reperimento del 56%. A mostrarlo, è l’approfondimento effettuato da Unioncamere, sulla base dei dati dell’indagine 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato in collaborazione con Anpal. Degli ITS Academy si parla oggi a Fiera Didacta, dove Unioncamere ha organizzato con INDIRE e Associazione ITS Italia il seminario "Certificazione delle competenze: dalla formazione in aula alla coprogettazione di esperienze aziendali di qualità per gli ITS Academy”.  

Gli ITS Academy hanno una durata di 2 o 3 anni, sono caratterizzati da una forte componente di esperienza in azienda (il 30% delle ore di formazione deve essere svolto in stage), e in più dell’80% dei casi assicurano una occupazione a un anno dalla conclusione del percorso formativo. 

I dati Excelsior mostrano che il Nord Ovest, con il 37% delle entrate previste, è l’area del Paese che esprime la maggior richiesta di diplomati Its Academy, seguito dal Nord Est con 23%, dal Centro con il 21% e dal Mezzogiorno con il 19%. Tra le regioni, spiccano soprattutto la Lombardia, con una richiesta di 13.700 entrate previste, seguita da Lazio con 6.200 entrate, Veneto 5.300, Emilia-Romagna 4.600 e Piemonte con 4.300.

I diplomati ITS Academy sono richiesti trasversalmente in tutti i set­tori, ma soprattutto in quelli legati al comparto indu­striale (18.550 richieste) e dei servizi alle imprese (17.850 entrate).

La meccanica rimane di gran lunga l’ambito in cui c’è più richiesta di diplomati ITS Academy: con circa 14.300 entrate previste rap­presenta un terzo del totale complessivo di circa 51.600 richieste. A seguire le 8.000 richieste del settore della comunicazione e dello svi­luppo di sistemi software.

I profili con alta difficoltà di reperimento sul mercato sono quelli dell’area elettronica, infor­matica e meccanica. Tra questi, i più difficili da trovare sono i Tecnici elettronici (difficoltà di reperimento al 74,6% delle entrate programmate nel 2022), i Progettisti e amministratori di sistemi e gli Analisti e progettisti di software (64,6%), gli Elettricisti nelle costruzioni civii (63,5%), gli Attrezzisti di macchine utensii (61,7%).

Le competenze digitali caratterizzano non solo uno dei settori specifici degli ITS, quello ICT, ma sono fortemente ricercate per tutti gli ambiti tecnologici, tanto da riguardare con grado di importanza ele­vato il 72% delle entrate previste. Anche le “tecnologie abilitanti 4.0” (Advanced manufacturing solution, Additive manufacturing, Augmented reality, Simulation, Horizontal/Vertical integration, In­dustrial internet, Cloud, Cybersecurity, Big Data and Analytics ) sono ritenute rilevanti per il 46,5% delle assunzioni di diplomati ITS Academy (rispetto al 13% del totale entrate). 

Sempre più importanti per le aziende sono inoltre le competenze acquisite in materia di risparmio energetico e rispetto per l’ambiente (un prerequisito per il 48% delle entrate previste). 

(...)

 

[1] I dati sull’offerta di diplomati ITS sono tratti dal report ufficiale 2022, “Istituti Tecnici Superiori - Monitoraggio nazionale 2022” di INDIRE e fanno riferimento al 2020 considerando i percorsi chiusi fino a tale annualità.

 
 
 
Ultima modifica: Giovedì 9 Marzo 2023
Mercoledì 22 Febbraio 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di febbraio 2023

In provincia di Salerno nel mese di febbraio sono programmate circa 6.240 entrate e nel trimestre febbraio-aprile 2023 saranno 21.160; nella regione Campania 30.400, e in Italia complessivamente 386.000. 


Nella provincia salernitana si prevedono 1.130 assunzioni in più rispetto a febbraio 2022 (+22,1%) e +3.460 assunzioni (+19,5%) prendendo a riferimento l’intero trimestre. 

I servizi programmano più di 4mila ingressi e la filiera del turismo si conferma traino della domanda di lavoro (950 ingressi). Consistente anche l’apporto del commercio e dei servizi alle persone, entrambi con 820 ingressi previsti. I trend anche questo mese sono più alti di quelli nazionali (+21,5% nel mese e +17,1% trimestre percentuali Italia) e, nonostante le conseguenze del rallentamento dell’economia, i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+35,3% sul mese di febbraio 2019, e +24,7% sul trimestre). 

Trova conferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani: sarà pari al 32% degli ingressi. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 39 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati mentre a febbraio 2019 era il 22%.

Nel complesso nel mese di febbraio:
- le entrate previste si concentreranno per il 67% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 22% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (22%);
- il 16% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 29% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. 

 

Ultima modifica: Mercoledì 22 Febbraio 2023
Giovedì 16 Febbraio 2023

Lavoro: 386mila le assunzioni previste dalle imprese a febbraio in Italia

+68mila rispetto a un anno fa (+21,5%), 178mila lavoratori di difficile reperimento (46,2%)

 

Roma, 16 febbraio 2023 – Sono 386mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e 1,2 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile, +68mila rispetto a febbraio 2022 (+21,5%) e +175mila con riferimento all’intero trimestre (+17,1%). La dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontando i livelli pre-Covid (febbraio 2019), rispetto ai quali si evidenzia una crescita del 15,6%,  pari a +52mila assunzioni. Cresce ancora il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che riguarda il 46,2% dei profili ricercati, un valore superiore di circa 6 punti percentuali rispetto a un anno fa. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal[1].

Sono 132mila le assunzioni programmate nel mese dall’industria. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni con 48mila lavoratori ricercati, sono per il manifatturiero alcune delle filiere distintive del Made in Italy, con in testa la meccatronica (22mila assunzioni), seguita dalla metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (18mila), dall’alimentare (10mila) e dalle industrie tessili, abbigliamento e calzature, sebbene queste ultime si attestino ancora sotto il livello pre-Covid (-15,2% su febbraio 2019). D’altra parte, i servizi programmano 254mila ingressi e la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (56mila ingressi). Consistente anche l’apporto del commercio (52mila) e dei servizi alle persone[2] (42mila).

Sono difficili da reperire 178mila profili professionali pari al 46,2% del totale assunzioni programmate a febbraio (+5,9 p.p. su febbraio 2022). La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch ed è in crescita rispetto allo scorso anno (+5,4 p.p.), mentre restano pressoché invariate le altre motivazioni. A risentire maggiormente del mismatch sono le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (58,5% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le industrie del legno e del mobile (56,1%), le imprese delle costruzioni (54,9%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (52,1%) e le imprese della meccatronica (51,5%). Per quanto riguarda, invece, le figure professionali il Borsino Excelsior delle professioni riporta specialisti nelle scienze della vita (80,7% è di difficile reperimento), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (70,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (68,5%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (66,7%) e operatori della cura estetica (66,2%).

Sono circa 69mila le assunzioni di personale immigrato (circa il 18% delle entrate) soprattutto nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e nel trasporto, logistica e magazzinaggio, settori nei quali la quota riguarda un terzo dei fabbisogni.

I contratti a tempo determinato sono proposti a 194mila unità, pari al 50,3% del totale, in diminuzione rispetto a febbraio 2022 (52,7%). Seguono i contratti a tempo indeterminato (79mila unità, 20,4%), quelli in somministrazione (44mila, 11,4%), gli altri contratti non alle dipendenze[3] (31mila, 8,2%), l’apprendistato (21mila, 5,5%), le altre forme contrattuali alle dipendenze (10mila, 2,6%) e i contratti di collaborazione (6mila, 1,7%).

A livello territoriale, 120mila entrate sono previste dalle imprese del Nord ovest, a cui seguono le imprese del Sud e isole (97mila), le imprese del Nord est (92mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 52%) e le imprese del Centro (76mila).

Ultima modifica: Giovedì 16 Febbraio 2023
Venerdì 20 Gennaio 2023

Lavoro: nel 2022 cresce la richiesta di laureati in Italia 

Ma quasi uno su due è introvabile

I titoli di studio più ricercati: economisti tra i laureati, indirizzo amministrativo per i diplomi e ristorazione tra le qualifiche

Roma, 20 gennaio 2023 – Continua a crescere nel 2022 la domanda di personale laureato da parte delle imprese ma quasi in un caso su due la ricerca risulta particolarmente difficile. Come mostra il Bollettino annuale 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, lo scorso anno la domanda di laureati ha superato le 780mila unità, arrivando a rappresentare il 15,1% del totale dei contratti che le imprese intendevano stipulare, in aumento di 1,4  punti percentuali rispetto al 2021. Il 47% di questi profili, però, risulta difficile da trovare, richiedendo alle imprese una ricerca che può impegnare anche 4-5 mesi. La difficoltà di trovare laureati da parte delle imprese è persino superiore al già elevato dato medio riferito a tutte le entrate programmate. Infatti, a fronte di una crescita significativa delle entrate previste nel 2022 (5,2 milioni, in aumento dell’11,6% rispetto al 2021 e del 12,2% rispetto all’anno prima della pandemia), il mismatch ha superato la quota del 40% delle entrate complessive, oltre 8 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno e 14 punti percentuali in più rispetto al 2019. 

In termini assoluti, questo si traduce in quasi due milioni di assunzioni nel 2022 per le quali le imprese hanno riscontrato difficoltà, circa 600mila in più rispetto all’anno scorso, ma quasi il doppio (1milione) di quanto evidenziato prima della pandemia.

Il mancato incontro tra domanda e offerta è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro italiano”, sottolinea il presidente di UnioncamereAndrea Prete. “Anche per questo abbiamo lanciato nei mesi scorsi la piattaforma excelsiorienta, con l’obiettivo di aiutare gli studenti a conoscere ed orientarsi meglio nel mondo del lavoro, in modo da scegliere il percorso di studi più adeguato alle proprie attitudini e alle esigenze delle imprese”.

 

La domanda dei titoli di studio

Lo “zoccolo duro” dell’occupazione nel settore privato è rimasto comunque quello dei diplomati: 1,5 milioni quelli ricercati durante lo scorso anno, il 29,7%, in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2021, quando la loro richiesta ha raggiunto il 32,5%. In questo caso, la difficoltà di reperimento si attesta al 40%. In leggera flessione la ricerca da parte delle imprese di diplomati Its, che nel 2022 ha sfiorato comunque le 52mila unità (1%), con una difficoltà di reperimento che supera la metà delle entrate: 56%.

Un ragionamento specifico riguarda la domanda di qualifiche professionali e di profili per i quali non è richiesto alcun titolo di studio. Sono infatti numerosi i casi in cui le imprese hanno dichiarato di ricercare profili che abbiano frequentato la sola scuola dell’obbligo, in quanto non riuscivano a trovare la qualifica professionale specifica e con un bagaglio di esperienze adeguato. Per questa ragione, Excelsior distingue la domanda “esplicita” di qualifiche professionali (nel 2022 pari a oltre 1 milione di ingressi, il 19,4% del totale, con una difficoltà di reperimento pari al 48%) dalla domanda potenziale. Quest’ultima sfiora il milione e 900mila unità, arriva a rappresentare il 36% delle entrate programmate e registra il 43% di difficoltà di reperimento.

Analogamente, è pari al 36% la quota delle entrate esplicite programmate senza l’indicazione di un titolo di studio, ma scende al 19% nel caso in cui si consideri la domanda “potenziale” relativa alle qualifiche professionali.  

Tra i titoli di studio i più difficili da reperire sono stati nel 2022 i laureati in indirizzo sanitario paramedico (con una difficoltà di reperimento del 65%), i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (61%) e quelli in scienze matematiche, fisiche e informatiche (60%), i diplomati in elettronica ed elettrotecnica (60%) e quelli in meccanica, meccatronica ed energia (56%), i qualificati con indirizzo elettrico (57%).

 

I titoli di studio più richiesti

Nel 2022, l’indirizzo economico si attesta saldamente in cima alla classifica tra le lauree maggiormente ricercate dalle imprese: quasi 207mila le entrate previste lo scorso anno. Al secondo posto l’indirizzo insegnamento e formazione con 116mila ingressi previsti quindi l’indirizzo sanitario e paramedico (oltre 76mila), l’indirizzo di ingegneria civile ed architettura (57mila) e l’indirizzo di scienze matematiche, fisiche e informatiche (54mila).

Tra i diplomi, spicca quello con indirizzo amministrativo, finanza e marketing (quasi 440mila), quello in turismo, enogastronomia e ospitalità (226mila) e quello in meccanica, meccatronica, ed energia (153mila). A seguire, l’indirizzo socio-sanitario (125mila) e trasporti e logistica (108mila).

Tra le qualifiche professionali, infine, ai primi posti per numero di entrate programmate nel 2022 si attesta l’indirizzo ristorazione (256mila), l’indirizzo meccanico (164mila), quello edile (77mila), quello in trasformazione agroalimentare (70mila) e quello relativo ai servizi di vendita (58mila).

Ultima modifica: Venerdì 20 Gennaio 2023
Lunedì 16 Gennaio 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nell'anno 2022

In provincia di Salerno nel 2022 le entrate previste sono state 93.390, e circa 6 imprese su 10 (il 57% delle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi) hanno programmato di assumere, percentuale che ritorna ai valori pre-pandemia (il 57% delle imprese nel 2019). 

Cresce la domanda delle imprese di figure nella fascia giovanile ed è aumentata anche la difficoltà di reperimento per quasi tutti i profili professionali. In particolar modo fra le opportunità di lavoro delle professioni tecniche (9.940 entrate previste in v.a.) la percentuale di difficoltà di reperimento è pari al 38,9%. 

I driver della ripresa si confermano sia le competenze digitali (il 62,7% delle imprese ha investito in almeno uno dei vari ambiti della trasformazione digitale) sia la transizione verso prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico/minor impatto ambientale (il 24,3% delle imprese vi ha investito nel 2022).

Nel complesso nella provincia di Salerno:
- le entrate previste nel 2022 sono state 93.390 e si sono concentrate nella classe dimensionale “1-49 dipendenti” (89,3%);
- per una quota pari al 25% hanno interessato il segmento giovanile, ovvero giovani con meno di 30 anni;
- il 66,1% delle entrate è un contratto a tempo determinato;
- le tre principali aree funzionali di inserimento sono state “la produzione beni, erogazione servizio” con il 51,4%, l’area “commerciali e vendite” con il 16,3% e “la logistica” con il 15,6%.

I dati presentati derivano dall’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. Le informazioni contenute nel presente bollettino sono state acquisite trattando tutte le informazioni ottenute attraverso le indagini mensili svolte fino al mese di agosto 2022, realizzando circa 285.000 interviste presso le imprese, campione rappresentativo delle imprese dei diversi settori industriali e dei servizi. Nel presente bollettino si focalizza l’analisi principalmente sulle caratteristiche delle entrate programmate nell'anno 2022 secondo i profili professionali e i livelli di istruzione richiesti.

Ultima modifica: Lunedì 16 Gennaio 2023
Lunedì 9 Gennaio 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di gennaio 2023

In provincia di Salerno nel mese di gennaio sono programmate circa 6.800 entrate e nel trimestre gennaio-marzo23 saranno 20.990; nella regione Campania 32.400, e in Italia complessivamente 504.000.  

La graduatoria regionale delle assunzioni vede la Campania al sesto posto mentre Salerno è la seconda provincia della regione per previsione di assunzione più elevata. 

Nella provincia salernitana abbiamo mille assunzioni in più rispetto a gennaio 2022 (+17,6%) e +3.610 assunzioni (+20,8%) prendendo a riferimento l’intero trimestre. I trend sono più alti di quelli nazionali (+10,1% nel mese e +12,9% trimestre percentuali Italia) e, nonostante le conseguenze del rallentamento dell’economia, i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+33,6% sul mese di gennaio 2019, e +38,6% sul trimestre).

Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 27% degli ingressi. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento: in 37 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati mentre a gennaio 2019 era il 27%.

Nel complesso nel mese di gennaio:
- le entrate previste si concentreranno per il 69% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 21% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (25%);
- il 16% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 30% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Lunedì 9 Gennaio 2023
Martedì 27 Dicembre 2022

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di dicembre 2022

In provincia di Salerno, nel mese di dicembre, sono programmate circa 4.380 entrate e nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 saranno 17.490; nella regione Campania 23.700, e in Italia complessivamente 329.000. 

La provincia salernitana riscontra una flessione della variazione delle entrate complessive nel mese di novembre rispetto ad un anno fa, -680 assunzioni programmate rispetto a dicembre 2021 (-13,4%), più alta del trend nazionale (-7%). 

Circa le entrate previste nel trimestre dicembre 2022-febbraio 202, le assunzioni riportano una flessione del -13,7% (-2.790 in valore assoluto)  rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno. Nonostante le conseguenze del rallentamento dell’economia, i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+3% sul mese di dicembre 2019. +13,7% sul trimestre).

Trova conferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani, pari al 34% degli ingressi, mentre a dicembre 2021 era il 30% delle richieste. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 39 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati. 

Nel complesso nel mese di dicembre:
- le entrate previste si concentreranno per il 75% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 30% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 14% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 33% delle entrate complessive previste.
 
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Martedì 27 Dicembre 2022