Informazione economica

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Venerdì 26 Luglio 2024

Energia: PMI, contratti a prezzi variabili in calo per l’energia elettrica e in lieve aumento per il gas

 

Roma, 26 luglio 2024 - Dall’ultima rilevazione dei corrispettivi di energia al dettaglio praticati alle PMI sul mercato libero, realizzata da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) e REF Ricerche, risulta chiaro come, nel secondo trimestre 2024, si riducono i prezzi variabili dei contratti a 12 mesi dell’energia elettrica praticati alle PMI rispetto al trimestre precedente, mentre sono in lieve aumento quelli del gas naturale. I contratti a prezzo fisso e a 24 mesi, invece, continuano ad essere assenti a causa dell’incertezza circa possibili andamenti futuri del mercato. 

 

In calo i prezzi dei contratti multiorari

L’analisi realizzata fotografa la riduzione dei prezzi della materia prima energia nei contratti a prezzo variabile e l’assenza di contratti a prezzo fisso e a 24 mesi, a seguito delle forti incertezze che caratterizzano le previsioni sugli andamenti dei mercati elettrici e del gas per i prossimi mesi.

Nel dettaglio, i contratti multiorari, ossia i contratti che prevedono prezzi differenti a seconda delle 3 fascie orarie,  per imprese con consumi fino a 50 MWh/anno di durata annuale a prezzo variabile con avvio ad aprile 2024, presentano livelli dei corrispettivi che si collocano intorno a 115,11 euro/MWh nella fascia oraria diurna (F1), 130,83 euro/MWh nella fascia serale (F2) e a 108,41 euro/MWh nella fascia oraria notturna (F3), con variazioni rispetto al trimestre precedente comprese tra il -18% per la fascia F1 e il -3% per la F2. 

Sul fronte del gas naturale, nel secondo trimestre 2024, il prezzo dei contratti annuali a corrispettivo variabile risulta in lieve aumento rispetto al precedente trimestre (+4,5% congiunturale) e pari a 49,25 eurocent/smc per un profilo di consumo fino a 50 mila/mc all’anno.

In generale, i prezzi dell’energia e del gas stanno vivendo una fase di rientro dopo le importanti oscillazioni al rialzo che hanno caratterizzato soprattutto il 2022, a causa delle tensioni sui mercati all’ingrosso che erano seguite alla fase di crollo della domanda durante il periodo pandemico con la conseguente forte riduzione dei prezzi.

 

Il soft landing del 2024

Il primo semestre del 2024 per l’economia mondiale si è concluso in linea con gli andamenti del 2023 e non tutti gli attesi miglioramenti dello scenario si sono verificati. Il rientro dell’inflazione è stato il principale sviluppo, dovuto principalmente alla riduzione delle tensioni nelle catene di fornitura, nonostante l’aumento del costo del lavoro abbia influenzato i prezzi dei servizi. In Italia, il 2024 segna il primo anno di crescita dei salari reali dopo tre anni di contrazione e l’occupazione si è dimostrata resiliente nonostante il rallentamento economico, sostenendo i redditi familiari. Questo crea le condizioni per una ripresa dei consumi che, tuttavia, si prevede avverrà gradualmente, con i primi segnali visibili solo nella seconda metà dell’anno e poi nel 2025. 

Ultima modifica: Venerdì 26 Luglio 2024
Giovedì 25 Luglio 2024

Unioncamere: dai PID supporto su Transizione 5.0

Roma, 25 luglio 2024 – Sono 700 mila le imprese accompagnate nei processi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità dai Punti impresa digitale (Pid) delle Camere di commercio che ora si apprestano a potenziare con un nuovo servizio l’attività di orientamento e tutoraggio alle imprese in materia di Transizione 5.0. Si tratta degli incentivi per le imprese che hanno già effettuato o hanno in programma progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici.

Lo ha annunciato oggi il presidente di UnioncamereAndrea Prete, nel corso dell’evento “Transizione 5.0: istruzioni per l’uso”, organizzato da Unioncamere e Il Sole 24 Ore.

Con questa iniziativa vogliamo aiutare le imprese a cogliere le grandi opportunità offerte da Transizione 5.0. Questa attività – ha detto il presidente di Unioncamere - è in continuità con quanto già realizzato dai PID in occasione della collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul precedente Piano Transizione 4.0. Il nostro servizio aiuterà le imprese ad usufruire delle agevolazioni offrendo con tempestività supporto sui bandi aperti e un primo orientamento sulle procedure previste per beneficiare di tali finanziamenti”.

I Pid in questi anni hanno dato un forte impulso alla digitalizzazione soprattutto delle micro, piccole e medie imprese.

L’attività di assistenza realizzata ha consentito di:

• informare 480.000 imprese attraverso più di 7.000 eventi info-formativi sulle tecnologie digitali, sui nuovi modelli di business e sul tema della transizione energetica e sostenibile;

• realizzare oltre 90.000 assessment tra digitali e sostenibili;

• supportare, attraverso azioni di orientamento e mentoring, oltre 11.000 imprese, indirizzandole verso strutture specializzate capaci di affiancarle nei processi di innovazione digitale o legate ai temi della transizione energetica e sostenibile.

C’è ancora molto da fare, però. Le analisi curate dai Punti impresa digitale mostrano più della metà delle Pmi ha un livello base di digitalizzazione, solo il 16% circa un livello avanzato e solo un lavoratore su quattro può essere considerato un esperto digitale. 

Ultima modifica: Giovedì 25 Luglio 2024
Martedì 16 Luglio 2024

Salerno Post - Trimestrale sull'internazionalizzazione - n.1 Aprile-Giugno 2024

 

Il magazine ha l'obiettivo di informare le aziende di Salerno e provincia sui temi dell'internazionalizzazione e dell'export digitale, in particolare su:

  • trend del commercio estero nazionali di Salerno e provincia (attraverso l’elaborazione dei dati Istat);
  • iniziative che l’Ente Camerale salernitano - insieme a Promos Italia - mette a disposizione delle imprese del territorio per sviluppare i loro processi di internazionalizzazione, anche attraverso i canali digitali;
  • ultime novità in tema di export e di digitalizzazione attraverso articoli redatti da autorevoli esperti per Mercato Globale e DigIT Export;
  • interviste a imprese salernitane che hanno fatto dell'innovazione un loro punto di forza per ottenere ottimi risultati nei loro processi di export.

 

Ultima modifica: Martedì 16 Luglio 2024
Martedì 16 Luglio 2024

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di luglio 2024

In provincia di Salerno nel mese di luglio sono programmate 13.760 entrate e nel trimestre luglio-settembre saranno 28.110, nella regione Campania 44.300, e in Italia complessivamente 508.000. 

Le entrate nella provincia salernitana risultano in flessione rispetto a luglio 2023, -9,1% sul mese e -5,2% prendendo a riferimento l’intero trimestre.  Lo scenario è in linea con l’andamento nazionale, anche se la contrazione nella nostra provincia risulta più contenuta. Nel suo complesso a luglio l’industria ha in programma di assumere circa 5mila profili (-6,4%) e il comparto delle “Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco” traina con più di 4mila addetti (+1,2% rispetto allo scorso anno). I Servizi presentano un -10,9% su base annua e -4,6% nel trimestre. I Servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici con circa 3mila contratti da attivare a luglio e circa 5mila entro settembre offrono le maggiori opportunità di impiego. Si attesta al 37% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati, analoga allo scorso anno. La domanda delle imprese rivolta ai giovani, pari al 25% degli ingressi, risulta in calo rispetto al 32% di luglio 2023. Come a livello nazionale, anche in provincia di Salerno è in calo la domanda di lavoratori immigrati prevista per una quota pari al 17%, mentre nel luglio del 2023 era pari al 21%.

Nel complesso nel mese di luglio:
- le entrate previste si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 13% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 87% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 9% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (16%);
- il 7% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota del 17% le imprese prevedono di assumere personale immigrato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 42% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Per saperne di più consulta l'analisi, il bollettino statistico, le tavole provinciali.

Ultima modifica: Martedì 16 Luglio 2024
Lunedì 15 Luglio 2024

Indagine mensile Excelsior sull'andamento dell'occupazione nelle imprese nel periodo settembre - novembre 2024

 

E' partita oggi l'VIII indagine mensile del 2024 del Sistema informativo Excelsior, volta ad analizzare i fabbisogni professionali previsti dalle imprese per il periodo settembre - novembre.

Le imprese coinvolte hanno tempo fino a giovedì 25 luglio 2024 per compilare il questionario.

Qui trovi ulteriori informazioni sull'indagine https://www.unioncamere.gov.it/lavoro-e-formazione/cameraorienta/indagini-corso

#sistemaexcelsior

Ultima modifica: Lunedì 15 Luglio 2024
Venerdì 12 Luglio 2024

Lavoro: più di 507mila assunzioni previste a luglio in Italia e oltre 1,3milioni entro settembre 

In flessione la domanda di lavoro, soprattutto nelle imprese del Centro e del Nord est; cresce la quota dei contratti stabili

 

Roma, 12 luglio 2024 – Oltre 507mila i contratti di assunzione offerti dalle imprese a luglio e 1,3 milioni nel trimestre luglio-settembre, con una contrazione della domanda di lavoro di circa 78mila contratti rispetto a luglio 2023 (-13,3%) e di -156mila per il corrispondente trimestre 2023 (-10,6%). Si attesta al 48,4% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati dalle imprese dovuta prevalentemente alla mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali [1].

Nel suo complesso l’industria ha in programma di assumere circa 135mila profili nel mese (-15mila; -9,8% rispetto allo scorso anno) e 371mila nel trimestre (-34mila; -8,3% rispetto a un anno fa). Il comparto del manifatturiero è alla ricerca di circa 88mila lavoratori nel mese e 236mila nel trimestre. Le industrie della meccatronica ricercano 21mila lavoratori nel mese e 59mila nel trimestre, seguite dalle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (20mila nel mese e 48mila nel trimestre) e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (15mila nel mese e 42mila nel trimestre). In calo anche la domanda di lavoro proveniente dal comparto delle costruzioni che si attesta comunque su quasi 47mila assunzioni a luglio (-10mila; -18,2% rispetto a luglio 2023) e circa 135mila nel trimestre (-23mila; -14,8% per il trimestre).

Sono invece 373mila i contratti di lavoro offerti dal settore dei servizi nel mese in corso (-63mila; -14,5% rispetto a un anno fa) e circa 949mila quelli previsti tra luglio-settembre (-122mila; -11,4% sul corrispondente trimestre del 2023). È il turismo a offrire le maggiori opportunità di impiego con circa 125mila lavoratori ricercati nel mese e 265mila nel trimestre, nonostante la flessione rispetto allo scorso anno (-45mila contratti nel mese e -86mila nel trimestre). Numerose anche le opportunità di lavoro offerte dal commercio (69mila nel mese e 180mila nel trimestre) e dai servizi alle persone (60mila nel mese e 185mila nel trimestre). 

Le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per oltre 245mila assunzioni a luglio (il 48,4% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 32,3%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 12,7%. I gruppi professionali con mismatch più elevato sono gli operai specializzati (65,7% la quota di entrate difficili da reperire), le professioni tecniche (54,3%), i Dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (51,1%). Tra le professioni di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala gli operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni (77,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,6%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%), i fabbri ferrai costruttori di utensili (71,8%) e i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (71,4%). Difficili da reperire anche i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi e i tecnici della salute (entrambi al 66%), i tecnici in campo ingegneristico (64,5%) e i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (60,9%).

Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 304mila unità, pari al 59,9% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato (92mila, 18,1%), in aumento, questi ultimi, di 1,5 punti percentuali rispetto al luglio 2023. 

In calo rispetto allo scorso anno la domanda di lavoratori immigrati con circa 97mila ingressi programmati nel mese, pari al 19,0% del totale. Tra i settori che ricorrono maggiormente alla manodopera straniera si confermano i servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 30,2% degli ingressi programmati sarà coperto da personale immigrato), i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (29,7%), la metallurgia (26,7%) e le costruzioni (22,3%).

Nel mese, a livello territoriale, sono in calo di oltre 24mila unità le assunzioni programmate dalle imprese del Centro e di circa 24mila unità per quelle del Nord est. Tra le regioni che registrano le più ampie flessioni si segnalano Lombardia (-10mila), Toscana (-9mila), Veneto ed Emilia-Romagna (ciascuna con circa 9mila assunzioni in meno) e Lazio (con oltre 8mila entrate in meno).

(...)

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Luglio 2024
Giovedì 11 Luglio 2024

Assemblea Unioncamere, Congresso CCIE e Data Driven Innovation nel nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

È disponibile il nuovo numero del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio. 

Apre il numero l’editoriale del presidente Andrea Prete, riconfermato all’unanimità al vertice di Unioncamere dall’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio. All’Assemblea, svoltasi l’8 luglio scorso, è dedicato lo speciale di apertura di questo numero del magazine, che approfondisce i punti cardine e gli obiettivi del programma della nuova presidenza di Unioncamere per il triennio 2024-2027.

Si parla poi del Congresso annuale di Eurochambres, svoltosi ad Anversa in Belgio, con incontri, presentazione di nuovi servizi e scambi di best practices tra le Camere di commercio europee e della Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero, svoltasi a Bescia, con un’intensa agenda di lavori che per quattro giorni ha coinvolto 200 delegati giunti da 63 paesi dei cinque continenti.

A seguire, l’articolo di presentazione della seconda edizione di Agrifood Future, in programma a Salerno dall’8 al 10 settembre prossimi, che anche quest’anno avrà l’obiettivo di favorire la discussione sul futuro dell’industria agroalimentare in relazione all’evoluzione dell’ecosistema globale, dei cambiamenti climatici e dei nuovi equilibri geopolitici mondiali.

Si parla poi di “Data-Driven Innovation: Camere di commercio e startup insieme per un’Italia digitale“, iniziativa di Unioncamere e InfoCamere con la quale cinque startup e Pmi innovative sono state selezionate per affrontare un percorso di Open Innovation con altrettante Camere di commercio.

E molto altro ancora… Buona lettura!

Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.


Unioncamere Economia&Imprese n.6-7/2024 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Giovedì 11 Luglio 2024
Martedì 2 Luglio 2024

La imprese culturali e creative a Salerno e in Italia nel 2023

Le imprese culturali e creative (ICC) con dipendenti presenti in provincia di Salerno nel 2023 ammontano a oltre 800 unità e sono cresciute del 6,17% rispetto al 2022. Complessivamente danno lavoro a circa 5 mila dipendenti. In crescita anche le assunzioni programmate da questo insieme di imprese, pari a 2.510 unità, +14% rispetto al 2022, trend in continuità con le rilevazioni precedenti. In aumento la quota percentuale di entrate di difficile reperimento, passata dal 41,4% dello scorso anno al 42,1%. La quota under 30 delle ICC risulta in aumento: nel 2023 è pari al 37,4% rispetto al 35,9% del 2022.

Maggiori dettagli nello studio allegato, dove sono riportati anche i dati nazionali e i confronti tra territori.

Ultima modifica: Martedì 2 Luglio 2024
Giovedì 27 Giugno 2024

Indagine mensile Excelsior nel periodo agosto-ottobre 2024 - Proroga termine rilevazione al 3 luglio 2024

Le imprese coinvolte nella VII indagine mensile del 2024 del Sistema informativo Excelsior, volta ad analizzare i fabbisogni professionali previsti dalle imprese per il periodo agosto - ottobre, hanno tempo fino a mercoledì 3 luglio 2024 per compilare il questionario (termine prorogato).

Qui trovi ulteriori informazioni sull'indagine https://www.unioncamere.gov.it/lavoro-e-formazione/cameraorienta/indagini-corso

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Ultima modifica: Giovedì 27 Giugno 2024
Giovedì 20 Giugno 2024

Difficile da trovare un laureato su due

“Introvabili” i profili nell’ambito ingegneristico, medico-paramedico e scientifico

 

Roma, 20 giugno 2024 – Gli esami di maturità sono iniziati e molti giovani, quasi neodiplomati, dovranno presto decidere se iscriversi all’università, valutando anche le opportunità che offre il mercato del lavoro per i laureati dei diversi indirizzi di studio.

È importante, allora, sapere che nel 2023 le imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno pianificato di assumere oltre 768mila laureati, pari al 13,9% del totale dei 5,5 milioni di contratti di lavoro programmati. Ma le imprese hanno difficoltà a trovare quasi 1 laureato su 2, cioè 376mila figure.

Queste alcune delle indicazioni provenienti dal Sistema informativo Excelsior che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, relative alle opportunità di lavoro per i laureati e analizzate insieme ad AlmaLaurea nel volume “Laureati e lavoro”.

 

Economia e ingegneria le lauree più richieste

L’indirizzo economico è il corso di laurea più richiesto dalle imprese con 223mila contratti programmati nel 2023, seguito dall’insieme degli indirizzi di ingegneria, che arrivano a una richiesta complessiva di 162mila profili, suddivisi in 53mila laureati in ingegneria industriale, 49mila in ingegneria civile e architettura, 45mila in ingegneria elettronica e dell’informazione e 15mila in altri indirizzi di ingegneria.

Tra gli altri indirizzi più richiesti figurano anche quello di insegnamento e formazione (117mila), quello sanitario e paramedico (62mila) e quello scientifico-matematico-fisico-informatico (56mila).

 

Le motivazioni della difficoltà di reperimento

Le imprese hanno riscontrato difficoltà nella ricerca di 1 laureato su 2, pari a 376mila entrate nel 2023 (il 49% delle entrate di laureati), accentuando una situazione già complessa e che nel 2019 riguardava 1 laureato su 3.

Nel 62,9% dei casi il motivo di tali difficoltà è dato dal “gap di offerta”, ovvero un ridotto numero di candidati disponibili sul mercato, soprattutto quando si ricercano laureati degli indirizzi statistico, sanitario e paramedico, medico e odontoiatrico e chimico-farmaceutico.

Più contenute le difficoltà di reperimento legate al “gap di competenze”, ovvero collegate alla formazione non adeguata, indicate dalle imprese nel 29,3% dei casi.

 

I laureati introvabili

Le professioni che le imprese fanno più fatica a reperire per i laureati interessano in particolare l’ambito ingegneristico, medico e paramedico e scientifico. Più nel dettaglio, tra le professioni “introvabili” si evidenziano gli ingegneri elettrotecnici (90,6%), gli ingegneri dell’informazione (80,7%), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (80,3%), i tecnici gestori di reti e di sistemi telematici (74,5%), i farmacisti (73,1%), gli specialisti in terapie mediche (71,4%), i medici generici (70,9%) e i progettisti e amministratori di sistemi (69,8%).

 

I tassi di occupazione

I dati dell’indagine di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati offrono indicatori utili dal lato dell’offerta per comporre un quadro più completo sul mercato del lavoro del capitale umano altamente qualificato.

Nel 2022 il tasso di occupazione - a un anno dal conseguimento del titolo - è pari al 75,4% tra i laureati di primo livello e al 77,1% tra i laureati di secondo livello. Il confronto con le precedenti rilevazioni conferma il trend positivo non solo rispetto all’anno precedente ma anche rispetto a quanto osservato nel 2019.

Inoltre, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le opportunità occupazionali offerte ai laureati migliorano: a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione è infatti pari al 92,1% per i laureati di primo livello e all’88,7% per quelli di secondo livello.

Nel dettaglio, si osservano tassi di occupazione più elevati a cinque anni dalla laurea per gli indirizzi ingegneria elettronica e dell’informazione (96,2%), statistica (95,8%), ingegneria industriale (95,6%), altri indirizzi di ingegneria (95,0%) e nell’area scientifica, matematica, fisica e informatica (92,6%).

Ultima modifica: Giovedì 20 Giugno 2024