enogastronomia

Mercoledì 20 Settembre 2023

Agrifood Future: la prima edizione si conclude con oltre duemila presenze

  • Con settanta relatori e 21 panel, la prima edizione di Agrifood Future giunge al termine;
  • Annunciata la seconda edizione nel 2024, il Presidente Prete “Importante valorizzare l’innovazione nell’agricoltura italiana”;
  • Tra le novità che saranno introdotte il prossimo anno, una borsa di studio a cura della Camera di Commercio di Salerno che premia le tesi universitarie più innovative nel settore agritech.

Salerno, 20 settembre 2023 - Si conclude oggi la prima edizione di “Agrifood Future”, la kermesse salernitana sul futuro dell’industria agroalimentare. Cinque giorni di confronti con esperti, professori, istituzioni e imprenditori per riflettere sui trend del settore e fare il punto sulle novità. Con oltre 2000 presenze, 70 relatori, 21 panel, 2 seminari e oltre 100 ragazzi coinvolti nella summer school, “Agrifood Future” si chiude con successo, e rilancia la prossima edizione del 2024.

Vogliamo rendere Agrifood Future un appuntamento di riferimento per la città di Salerno e per tutto il settore agroalimentare”. Ha commentato Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno. “Nei prossimi anni, la popolazione mondiale è destinata a crescere ed il sistema agroalimentare deve evolversi per garantire a tutti l’accesso a risorse fondamentali come il cibo. E’ per questo che è così importante investire, valorizzare e creare dei contesti in cui si possa discutere dell’innovazione, della digitalizzazione e della transizione ecologica nel settore agroalimentare: tutte leve che lo renderanno resiliente nei confronti dei cambiamenti dei prossimi anni. Torneremo a Salerno nel 2024 con la seconda edizione di Agrifood, e ancora una volta ripartiremo dai giovani, vere risorse del nostro futuro.”

Il prossimo anno infatti, la Camera di Commercio di Salerno metterà a disposizione dei giovani una borsa di studio che premia le tesi universitarie più innovative nel settore agritech.

Dopo il dibattito mattutino che si è tenuto oggi a partire dal libro di Alex Giordano «FoodSystem 5.0», è stato trasmesso anche un videomessaggio di Maurizio Martina, Vice Direttore della FAO, ed è stato letto un messaggio inviato da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere e Camera di Commercio di Salerno.

Agrifood Future 2023 si concluderà questa sera con una social dinner per 500 persone sul lungomare di Salerno. La cena sarà supervisionata da Alfonso Iaccarino, chef del ristorante stellato “Don Alfonso 1890”, che guiderà una squadra di giovani chef provenienti dall’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno. Verranno utilizzate tutte le eccedenze delle migliori produzioni del territorio, nell’ottica di contrastare gli sprechi alimentari, e sono state allertate in tal senso tutte le mense che si occupano degli indigenti, nonché il banco alimentare.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Martedì 19 Settembre 2023

TheFork ad Agrifood Future: la cucina italiana è tra le più prenotate in Europa

Secondo lo studio di TheFork, “Ristorazione in Italia: abitudini, trend e Paesi a confronto”, fulcro della quarta giornata di Agrifood Future, la cucina italiana è al secondo posto tra le categorie più cercate online in Francia e Regno Unito, subito dopo quella locale

 

Salerno, 19 settembre 2023 - La pizza è in assoluto il piatto più ricercato online in Francia, mentre in Spagna e Regno Unito nella top 5 ci sono sia pizza che pasta. La cucina italiana, invece, si piazza al secondo posto come categoria preferita dagli utenti in Francia e Regno Unito, quarta in Spagna: sono questi i dati che emergono da “Ristorazione in Italia: abitudini, trend e Paesi a confronto”, la ricerca curata da TheFork e fulcro della quarta giornata di Agrifood Future, la kermesse salernitana che fino a mercoledì 20 settembre coinvolgerà istituzioni, imprese ed enti di ricerca con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto sul futuro del settore agroalimentare.

E se a livello internazionale la cucina italiana vince ancora, anche nella Penisola continua ad essere scelta da tantissimi consumatori: da gennaio ad agosto 2023, il 26% delle prenotazioni è stata verso ristoranti insider, percentuale più alta rispetto alla Francia (23%) e alla Spagna (14%). Il weekend resta il momento preferito per andare a mangiare fuori, con il sabato che in Italia nell’ultimo semestre ha raccolto il 27% delle prenotazioni online.

Su Salerno, nel primo semestre dell’anno il numero di persone che ha scelto i canali online per bloccare il proprio posto al ristorante è cresciuto del 14% rispetto al 2022, e, se anche il turismo nazionale e internazionale sia calato rispetto allo scorso anno, molti più locals hanno utilizzato i canali digitali, crescendo di quasi dieci punti percentuali dal 21% al 33%.

 

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Lunedì 18 Settembre 2023

Agrifood Future: a Don Alfonso 1890 assegnato il premio alla carriera

Il premio alla carriera è stato conferito dal Presidente Nazionale di Unioncamere Andrea Prete ai coniugi Alfonso e Livia Iaccarino per i primi 50 anni del ristorante “Don Alfonso 1890”

Salerno, 18 settembre 2023 – “Don Alfonso 1890”, primo ristorante del Sud Italia a ottenere tre stelle Michelin, compie cinquant’anni, e, nel contesto di “Agrifood Future”, la cinque giorni organizzata da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno per discutere sul futuro del settore dell'agroindustria, riceve il premio alla carriera.

Consegnato oggi ad Alfonso e Livia Iaccarino, il premio è stato conferito da Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere, e da Francesco Russo, Prefetto di Salerno, “per il lavoro svolto in questi anni, per aver diffuso la cultura dell'alimentazione mediterranea in tutto il mondo e per aver rilanciato il territorio campano quale hub alimentare a livello internazionale, contribuendo allo sviluppo di tutto il sistema imprenditoriale. Grazie al lavoro di tutta la famiglia Iaccarino, pionieri della valorizzazione della biodiversità in tavola e attenti alla salute del pianeta e dei consumatori, grandi passi avanti sono stati fatti.”

“Siamo molto fieri di poter consegnare questo premio ai coniugi Iaccarino, che hanno contribuito a valorizzare sulla tavola i prodotti del nostro territorio, rilanciando a livello nazionale e internazionale le tante eccellenze locali.” – Ha commentato Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere. “Unendo tradizione e sperimentazione, Don Alfonso 1890 rappresenta un modello di alta cucina sempre attenta alla dimensione etica e sostenibile del cibo, perno da cui prende spunto anche Agrifood Future. Simbolo di “buona impresa”, Don Alfonso 1890 in questi cinquant’anni ha generato un valore aggiunto di cui ha beneficiato tutto il sistema imprenditoriale del territorio.”

Nell’ambito dell’evento che si sta svolgendo in questi giorni a Salerno, Alfonso Iaccarino guiderà anche una squadra di giovani chef provenienti dall’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno per curare una social dinner preparata con tutte le eccedenze delle migliori produzioni del territorio, nell’ottica di contrastare gli sprechi alimentari. Una tavolata per 500 persone sarà allestita sul lungomare di Salerno la sera del 20 settembre e sono state allertate in tal senso tutte le mense che si occupano degli indigenti e il banco alimentare.

Don Alfonso 1890 riaprirà nel 2024 completamente rinnovato, proponendosi come primo ristorante a impatto zero.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Lunedì 18 Settembre 2023

Agrifood Future: rapporto sul turismo enogastronomico

Presentato il “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità”. L’analisi evidenzia la consapevolezza ormai acquisita da parte del turista, alla ricerca di esperienze green & social, e tutte le azioni da avviare per trasformare il turismo da risorsa economica a fattore di sviluppo armonico in chiave sociale e ambientale

 

Salerno, 18 settembre 2023

 

Il turismo enogastronomico è una leva strategica di sostenibilità. Contribuisce ad accrescere l’attrattività della destinazione e la reputazione delle produzioni locali, crea ricchezza diffusa e nuove opportunità per le filiere del turismo e dell’agricoltura, sostiene processi di riscoperta, tutela e valorizzazione del patrimonio enogastronomico, aumenta la qualità e la sicurezza del cibo favorendo un approccio carbon neutral. Questo in teoria… nella pratica, qual è il grado di sostenibilità raggiunto dall’attività turistica legata al cibo?

Il Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità, a cura di Roberta Garibaldi, con i contributi dei maggiori esperti nazionali ed internazionali ed il supporto di Unioncamere e Rete Valpantena, è stato presentato a Salerno all’evento Agrifood Future. “Il Rapporto evidenzia da una parte il cambiamento della domanda, con un consumatore sempre più orientato verso una condotta sostenibile che porta a scelte precise di destinazione, attività svolte e conseguenze socio-ambientali”, afferma Roberta Garibaldi. “E, dall’altr, la necessità di un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta. Si avverte il bisogno di azioni politiche in grado di gestire i flussi in modo più sostenibile, rilanciare in ottica green e social le economie del cibo dalla produzione al consumo, ... In sostanza, passare all’azione”. “Siamo molto fieri che Agrifood Future sia stato scelto come cornice per presentare il Rapporto”, ha commentato Alex Giordano, professore e direttore scientifico dell’evento. “Siamo alla prima edizione, ma siamo certi che sarà destinata a consolidarsi come appuntamento di riferimento nel settore dell’agroalimentare in ottica ecosistemica: il cibo è parte integrante e fondamentale dell’offerta turistica.”

Ecco i dieci highlights dal Rapporto:

1. Cambia lo scenario turistico: una crescente diseguaglianza all’approccio ai viaggi. Dopo il Covid si sperava in una nuova forma di turismo sostenibile, con meno overtourism, più viaggi nel proprio Paese. Tuttavia, dopo un 2022 di revenge tourism, nell’estate 2023 è cresciuta la domanda di voli aerei, la presenza di turisti internazionali, ma si ha avuto un calo dei flussi interni, in seguito all’aumento generalizzato dei costi. I turisti italiani sono spesso la base del mercato: anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono gli italiani che viaggiano tutto l'anno e visitano le aree interne. In Italia il 47% degli arrivi di stranieri si concentra in sole sei province: Venezia (12%), Bolzano e Roma (9%), Milano (6%), Verona e Firenze (5%), mentre gli italiani hanno una distribuzione molto più omogenea. Cosa è accaduto? La prima risposta è stata che recarsi all’estero costa meno, ma in realtà ciò che stiamo vedendo è un cambiamento significativo, con la classe media che continua ad avere stipendi accettabili e andare in vacanza (anche all’estero), mentre chi ha un reddito inferiore o è disoccupato vede erodersi rapidamente il proprio potere d'acquisto e rinuncia al viaggio. E’ una tendenza europea. Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2022 il reddito è sceso del 7,5% per 14 milioni di persone, mentre è aumentato del 7,8% per i più ricchi. Viaggiare per gli spagnoli in Spagna è aumentato del 25% dal 2019, mentre il reddito medio solo del 4,6%; è quindi sceso il turismo domestico di circa il 5%.

2. Le aree rurali sono la soluzione sostenibile. Il ritorno delle escursioni giornaliere dell’epoca Covid. Si aprono nuovi scenari, il turismo enogastronomico può muovere i visitatori verso aree di grande fascino, ma accessibili. Riducendo la distanza tra aree urbane (o ad alto afflusso) e rurali (a minore afflusso) si crea valore economico, sociale e culturale. Ad esempio, col lavoro di Franco Pepe a Caiazzo, gli arrivi e le strutture in questo paese dell’entroterra casertano sono quasi raddoppiati nel periodo 2018-2022 (+93% e 89%). Come creare queste connessioni? Un piano integrato di sviluppo, trasporti più facili, prenotazioni digitali, promozione a livello internazionale. Passando per la creazione di hub enogastronomici, spazi polifunzionali di accesso al patrimonio locale e itinerari turistici alla scoperta dei borghi minori e della loro cultura culinaria. Chi governa il turismo dovrebbe supportare l’adozione di approcci sostenibili anche attraverso azioni di soft power – modifiche normative, formazione, scambio di conoscenze, momenti di valorizzazione delle buone pratiche locali anche con premi ad hoc – ed incentivi. Ed accrescere la propria visibilità (e reputazione) come meta enogastronomica sostenibile adottando una strategia di comunicazione coerente ed omnicanale verso l’esterno.

3. La tutela del patrimonio enogastronomico passa attraverso il turismo. La perdita della biodiversità alimentare e della cultura culinaria italiana causerebbe un danno ingente per l’intero sistema-Paese. La valorizzazione del turismo enogastronomico porta benefici in termini di sviluppo turistico, reddito ulteriore per il sistema agricolo, ma anche per sostenere processi di tutela e valorizzazione. Anche la candidatura Unesco della cucina italiana può giocare a favore di questo obiettivo. Servono azioni di tutela del paesaggio enogastronomico e di educazione delle nuove generazioni, e la proposta di legge ora in discussione alla Camera è un passaggio importante. E valorizzare artigiani e luoghi storici del gusto – più di 1 italiano su 3 li ha visitati durante i propri viaggi – facendo tesoro dei modelli virtuosi presentati nel Rapporto.

4. Il turismo enogastronomico e la dimensione educativa/trasformativa. Cattiva alimentazione e scarsa attività fisica sono seri problemi di salute individuale e pubblica, accrescono il rischio per patologie croniche. Gli italiani sono (dati Ocse) tra quelli che hanno i giovani con maggiore rischio di obesità, nonché con maggiore sedentarietà. L’esperienza turistica enogastronomica diventa occasione per acquisire abitudini più salutari: può migliorare la consapevolezza nutrizionale e, attraverso l’edutainment, fornire indicazioni per migliorare le proprie abitudini – 7 turisti su 10 vorrebbero trovare in vacanza menù con ricette salutari. Offre opportunità per ritrovare il benessere psico-fisico, abbinando la scoperta dell’enogastronomia locale ad attività sportive leggere (tour a piedi ed in bicicletta tra i vigneti, uliveti, ...).

5. Turismo ed agricoltura sono responsabili delle variazioni del clima e al tempo stesso ne subiscono le conseguenze in un effetto domino. Per affrontare questo problema globale, è necessario dare risposte locali. Ecco che il turismo enogastronomico può essere una soluzione, poiché capace di combinare forme slow di scoperta ed esperienza del territorio con pratiche agricole sostenibili che si prendono cura dell’ambiente e garantiscono prodotti di qualità e sicuri.

6. Un calo di attenzione verso la sostenibilità degli italiani in viaggio. Il turista mostra una minore attenzione verso il rispetto dell'ambiente e il contenimento degli sprechi e dei consumi in viaggio. Il 65% (76% nel 2021) dichiara di evitare sprechi di cibo in hotel e nei ristoranti, il 54% (vs il 75%) di essere rispettoso dell'ambiente, il 51% (contro il 61%) di non mettere a lavare ogni giorno gli asciugamani nelle strutture ricettive, il 27% (contro il 51%, per un calo di ben 24 punti) di usare mezzi pubblici o biciclette per muoversi nella destinazione. È dimostrato che, spesso, alle dichiarazioni non corrisponde un effettivo comportamento, c’è quindi bisogno di aiutare chi viaggia, informandolo in modo semplice e trasparente e supportandolo nelle scelte.

7. I desiderata dei turisti: prodotti locali, attenzione all’ambiente ed alle persone, etica aziendale. La sostenibilità è un driver di scelta dell’esperienza enogastronomica, genera attenzione, stimola alla partecipazione. Alta è l’attenzione verso la tematica ambientale: per il 75% degli intervistati, degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali sono tra gli elementi determinanti nella scelta. Inoltre, l'adozione di sistemi di raccolta differenziata (73%), di risparmio idrico (66%), di energia da fonti rinnovabili (66%), l'essere plastic free (63%) e altre condotte green guidano il turista, ma queste iniziative devono essere spiegate prima e nel corso della visita. Anche comportamenti aziendali ed iniziative di etica sociale sono tenuti in considerazione, sfatando in parte l’opinione diffusa che la sostenibilità riguardi solo l’ambiente. Il 68% si mostra più propenso a fare esperienza laddove l’azienda ha progetti a supporto della comunità locale, ed il 64% se il personale o i fornitori stanno affrontando situazioni di disagio e/o l’azienda ha adottato politiche etiche.

8. Nella scelta della meta la sostenibilità è focal point. Gli italiani valutano attentamente se e quanto è sostenibile la destinazione che si accingono a visitare. Quali elementi prendono in considerazione? La possibilità di alloggiare in strutture green (per oltre 3 viaggiatori su 4), raggiungere la meta con mezzi poco impattanti, muoversi in loco con biciclette. Sono ancora troppo poche le destinazioni (e le aziende) che hanno una certificazione di sostenibilità in ambito turistico.

9. Comunicare la sostenibilità per creare valore per il turista. Chi viaggia desidera essere informato in modo chiaro sulla sostenibilità. Prima della partenza e durante l’esperienza: 6 italiani su 10 vorrebbero conoscere in dettaglio le tecniche per minimizzare gli impatti sull’ambiente, le iniziative per il benessere del personale e dell’azienda. L’essere sostenibili deve essere mostrato e comunicato ai propri clienti, fornitori, agli operatori del territorio ed alla comunità locale affinché diventi valore aggiunto. Ed anche ai turisti: una comunicazione integrata e coerente stimola il viaggiatore e lo induce all’acquisto.

10. È tempo per le imprese di passare all’azione. L’interesse dei turisti c’è, sta alle imprese adoperarsi per soddisfare questa esigenza e trasformarla in valore aggiunto. Come fare? Partire dal verificare cosa si sta facendo e misurare il livello di sostenibilità partendo dalle check list del Rapporto. Rivolgersi a dei consulenti del settore, scegliere la certificazione da ottenere, partecipare ad uno dei molti bandi esistenti che possono abbattere i costi. È qui utile ricordare che i dati mostrano che le aziende altamente sostenibili sono il 10,2% più produttive di quelle che non adottano alcuna iniziativa.

 

SCARICA LA NUOVA EDIZIONE DEL RAPPORTO TURISMO ENOGASTRONOMICO E SOSTENIBILITÀ AL SEGUENTE LINK:

www.robertagaribaldi.it/rapporto-sul-turismo-enogastronomico-italiano/  

 

 

Roberta Garibaldi è docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Ricopre numerose cariche a livello internazionale e nazionale, tra cui ambasciatore della World FoodTravel Association, membro del Board of Advisor presso World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della SISTUR – Società Italiana di Scienze del Turismo. È autrice di molteplici saggi in riviste italiane e straniere e di libri.  Ha collaborato con enti internazionali quali UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo e FAO. Svolge attività di formazione, consulenza e ricerca per la promozione dei territori, del turismo enogastronomico e culturale, ed è regista di molteplici progetti applicati a livello internazionale. È stata Amministratore Delegato dell’Agenzia Nazionale del Turismo – ENIT durante il governo Draghi.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Martedì 20 Aprile 2021

Promozione di prodotti enogastronomici italiani in Spagna

La Camera di Commercio italiana per la Spagna offre l'opportunità di promuovere prodotti enogastronomici italiani in Spagna, mettendo a disposizione un punto di promozione e vendita all’interno dello storico Mercado de Chamberí di Madrid.

La Camera, infatti, mette a disposizione delle imprese italiane che ne facciano richiesta, per un periodo di 2 mesi (maggio/giugno 2021), uno stand dedicato esclusivamente ai prodotti italiani autentici, attraverso il quale verranno promossi e testati quei prodotti che si vuole introdurre nel mercato. Tale iniziativa, viene accompagnata da una serie di azioni sia promozionali che di consulenza che mirano a fornire un supporto alle imprese per la loro approssimazione al mercato. In particolare, il progetto prevede:

- la messa a disposizione dello stand “True Italian Taste” per l’esposizione, la degustazione e la realizzazione di  un test di vendita dei prodotti nello stand.
- l’attivazione di una campagna promozionale attraverso l’utilizzo dei social network dedicati al progetto True Italian Taste, l’invio di comunicati stampa e il coinvolgimento di influencer locali per dare visibilirà ai prodotti e le aziende coinvolti nell’iniziativa
- la possibilità di realizzare un percorso di avvicinamento al mercato spagnolo per definire una strategia di ingresso, anche sulla base dei risultati ottenuti dai test di vendita.  

Per prendere parte al progetto, non viene richiesto alcun impegno economico da parte dell’impresa, ma solamente l’invio a proprie spese di una prima campionatura di prodotti per l’attività di promozione e testing. 
 
Adesioni entro fine aprile. Per info, consulta la nota allegata oppure contatta:

Donatella Monteverde
Responsable Ferias y Servicios Comerciales

Cristobal Bordiu, 54.
28003 Madrid
Tel. (0034) 915 900 900 ext. 3003

Móvil: (0034) 671 546 041
Mail: donatella.monteverde@italcamara-es.com
Web: www.italcamara-es.com

Ultima modifica: Martedì 20 Aprile 2021