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Domenica 9 Febbraio 2025
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Si accentua la tendenza negativa per fine anno: -10,4% tra ottobre e dicembre
Roma, 14 ottobre 2022 – Sono 477mila le assunzioni di personale programmate dalle imprese per ottobre e 1,2 milioni quelle per il trimestre ottobre-dicembre, con una flessione rispetto all’anno precedente del 5,4% nel mese e del 10,4% nel trimestre. Le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano maggiormente sui programmi di assunzione delle imprese del manifatturiero (-28,0% nel mese e -26,5% nel trimestre), del commercio (-5,8% nel mese e -11,2% nel trimestre) e dei servizi alle imprese[1] (-8,6% nel mese e -15,1% nel trimestre). Nonostante la flessione nelle previsioni di assunzione, raggiunge il 45,5% la quota di assunzioni che le imprese giudicano difficili da realizzare, un valore superiore di 9 punti percentuali rispetto a un anno fa.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal[2].
L’industria programma a ottobre 147mila assunzioni e 370mila per il trimestre ottobre-dicembre. Sia nel mese che nel trimestre le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle imprese delle costruzioni che programmano rispettivamente 53mila e 131mila nuovi contratti (+2,2% e +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021). Per tutti i comparti del manifatturiero si registrano previsioni negative rispetto a ottobre 2021: -33,3% per chimica-gomma-plastica, -30,4% metallurgia, -28,7% meccanica ed elettronica. I servizi programmano complessivamente 330mila assunzioni nel mese e 850mila nel trimestre, grazie soprattutto alle previsioni, ancora in crescita rispetto al 2021, delle imprese del turismo con 70mila assunzioni ad ottobre (+37,4% rispetto alle previsioni 2021) e 184mila assunzioni nel trimestre ottobre-dicembre (10,9% rispetto al 2021).
I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con 246mila unità, pari al 51,5% del totale, sebbene in calo rispetto a ottobre 2021 quando rappresentava il 55,8% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (94mila unità, 19,7%), quelli in somministrazione (50mila, 10,5%), gli altri contratti non alle dipendenze (39mila, 8,1%). L’apprendistato viene proposto per 25mila assunzioni (5,3%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati per 23mila assunzioni (4,9%).
La difficoltà di reperimento del personale, che complessivamente riguarda il 45,5% delle assunzioni, raggiunge il 60,7% per gli operai specializzati, il 47,5% per le professioni tecniche, il 46,8% per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi e il 46,1% per professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione.
A livello territoriale sono le imprese del Nord Ovest a registrare la maggiore flessione nelle assunzioni programmate sia nel mese (-17mila unità) che nel trimestre (-54mila). Seguono poi le imprese del Nord Est (-6mila nel mese e -38mila nel trimestre), quelle del Sud e isole (-2mila del mese e -30mila nel trimestre) ed infine quelle del Centro (-2mila nel mese e -18mila del trimestre).
In provincia di Salerno nel mese di settembre sono programmate circa 7.400 entrate e nel trimestre settembre-novembre 2022 saranno 20.440; nella regione Campania 39.300, nell’area del Sud ed Isole saranno 126.300 e in Italia complessivamente 524.000.
La provincia salernitana riscontra un dato positivo della variazione delle entrate complessive nel mese di settembre rispetto ad un anno fa, +360 assunzioni programmate rispetto a settembre 2021 (+5,11%), in controtendenza rispetto al dato nazionale, che fa segnare un trend negativo di assunzioni rispetto allo scorso anno (-0,4%).
Per quanto riguarda le entrate previste nel trimestre settembre-novembre 2022 le assunzioni riportano una flessione del -4% (-850 in v.a.) rispetto all’analogo trimestre del 2021.
Il settore dei servizi continua ad essere in crescita rispetto allo scorso anno (+280 v.a.) con andamento positivo rispetto all’andamento nazionale che è in flessione (-0,5%); la filiera turistica (comparto servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici) ha un incremento del 20,6% in questo mese, ed ha programmato circa 1.050 assunzioni nel mese, e prevede 2.740 entrate. Il settore Industria conferma la timida positività attesa che si era vista nelle previsioni dello scorso mese e, rispetto ad agosto 2021 abbiamo +80 entrate previste in v.a..
Si conferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani (v.a. 2.708), il 37% degli ingressi, rispetto a agosto 2021 che era pari al 29%. I contratti a termine, 78% del totale, risultano la forma maggiormente proposta. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 41 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati.
Nel complesso nel mese di settembre:
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.
Per saperne di più consulta il bollettino e le tavole statistiche.
La Camera di Commercio organizza la partecipazione a “AF – L’artigiano in Fiera” in programma dal 3 all’11 dicembre 2022
Saranno 23 le imprese salernitane del settore artigianato, selezionate con un apposito bando pubblico, che parteciperanno alla 26° edizione della mostra mercato internazionale “AF – L’Artigiano in Fiera” in programma alla Fieramilano dal 3 all’11 dicembre 2022, negli spazi allestiti dalla Camera di Commercio di Salerno.
“Nutro grande entusiasmo per la partecipazione a questa iniziativa – dichiara il componente della Giunta camerale per il settore artigiano Lucio Ronca - giacché è da tempo, a mio avviso, che le 21mila aziende artigiane meritano un’attenzione esclusiva. Ho chiesto agli uffici preposti di strutturare un bando semplice, per facilitare la partecipazione. Da oggi sarà possibile presentare l’istanza per usufruire di questa importante opportunità: con soli 500 euro, un'azienda artigiana salernitana del settore artistico tradizionale o del food, potrà avere un suo stand preallestito nella più importante fiera del comparto. Invito gli artigiani a fare tesoro di questa occasione e sono fiducioso che sapranno coglierla al volo”.
“La Giunta camerale – dichiara il vice presidente vicario Giuseppe Gallo – nell’ambito delle funzioni di supporto e di promozione delle imprese, ha individuato la fiera dell’artigianato di Milano quale opportunità di rilancio del settore, offrendo così l’opportunità, alle micro-piccole imprese, di partecipare a una importantissima rassegna, molto frequentata dal pubblico. La formula della mostra-mercato e la vicinanza del periodo delle festività natalizie, darà così l’opportunità di crescita in termini d’immagine e di profitto. La partecipazione alla fiera sarà accompagnata da un’azione di marketing territoriale basata sulla piattaforma digitale dell’evento, seguita da un pubblico di oltre 1 milione di iscritti, interessato al territorio in tutti i suoi aspetti: prodotti tipici, cultura, tradizione e proposte turistiche”.
Modalità e termini per la partecipazione al seguente link https://www.sa.camcom.it/notizie/af-lartigiano-fiera-milano-3-11-dicembre-2022-temini-modalita-adesione
Da sinistra:
Demetrio Cuzzola - Consigliere
Giuseppe Gallo, Vice Presidente vicario
Lucio Ronca - Componente Giunta
Il Sistema Informativo Excelsior ‐ realizzato da Unioncamere e dall'ANPAL - attraverso le rilevazioni mensili, incentrate sui profili professionali e sui livelli di istruzione richiesti dalle imprese offre un'autorevole fonte di informazioni continuative sui fabbisogni di occupazione e di competenze professionali richiesti dalle imprese; tali dati sono utili non solo per la programmazione della formazione e dell'occupazione, ma anche quale strumento di supporto al matching tra domanda e offerta di lavoro. Oltre alle informazioni mensili pubblicate attraverso i bollettini, i dati vengono analizzati ed elaborati per offrire una serie di pubblicazioni utili al mondo della scuola, delle imprese e dei giovani.
Per essere sempre informati e scaricare gratuitamente il pdf dei volumi potete cliccare sul seguente link: Pubblicazioni Sistema Informativo Excelsior
In particolare, alla luce del conflitto tra Russia ed Ucraina, e delle conseguenze economiche il Manuale “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026)” è stato aggiornato.
Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026) - aggiornamento
L’aggiornamento del volume sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026) presenta gli scenari più recenti sugli andamenti occupazionali per il prossimo quinquennio con l’obiettivo di fornire un contributo utile per l’orientamento e la programmazione della formazione.
In ragione della situazione geo-politica incerta e del confronto con le più recenti previsioni economiche sono stati costruiti tre scenari (A positivo, B intermedio e C negativo) di studio e di proiezioni. L’analisi di approfondimento nel report è stata sviluppata sulla base delle previsioni dello scenario intermedio (B) che offrono stime sui fabbisogni occupazionali per filiera settoriale e ripartizione territoriale. Le filiere più dinamiche in termini di tasso di fabbisogno occupazionale sono quelle della salute, informatica e telecomunicazioni, finanza e consulenza e formazione e cultura. Viene, inoltre, illustrato in modo approfondito nel manuale:
Di seguito le ultime pubblicazioni in termini di tempo:
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Per informazioni:
Ufficio Statistica e Prezzi
tel.: 089 3068461 – statistica@sa.camcom.it
A rassicurare i presenti e, tramite i media, la comunità salernitana è stata la Gesac spa, la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno, tramite il direttore delle infrastrutture Andrea Guglielmi e Michele Miedico, direttore pianificazione ambiente progetto Salerno, intervenuti all'incontro, tenuto lunedì 12 settembre in Camera di Commercio di Salerno, per informare gli imprenditori della filiera turistica sullo stato di avanzamento dei lavori, l'entità degli investimenti e il relativo cronoprogramma.
Guarda il servizio di Tv Oggi Salerno
oma 12 settembre 2022 – Solo 22 province su 107 hanno lasciato alle spalle nel 2021 la crisi causata dal Covid superando la ricchezza prodotta nel 2019 a valori correnti, più della metà si trova in Campania e Sicilia. Crescite al top del valore aggiunto si registrano a Enna +2,9%, contro la media nazionale del -1,2%. Ma Milano con 49.332 euro a testa si conferma al primo posto per reddito prodotto pro-capite. Tra il 2021 e il 2019 difficoltà di recupero si riscontrano in particolare lungo tutte le province bagnate dal Mare Adriatico (-1,8%), in Toscana (-2,4%) e nel Triveneto (-2,3%). È soprattutto l’edilizia, grazie alle misure di sostegno governative, a segnare gli incrementi di valore aggiunto più elevati (+12,6%), con punte superiori al 30% nell’Umbria e in gran parte della Sicilia. In crescita anche l’industria manifatturiera che pure sfiorando solo il 2%, contribuisce in maniera significativa alla ripresa dato il suo peso sull’economia. A fare più fatica è, invece, il comparto dei servizi (-2,7%) su cui pesa la difficile rimonta delle attività connesse al turismo (-27,2%) con riflessi negativi soprattutto sulle città metropolitane
E’ quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2021 e i confronti con il 2019, che è una delle tradizionali attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale.
“Il Covid ha rimescolato la geografia produttiva del Paese. Registriamo, infatti, la crisi della tradizionale direttrice adriatica dello sviluppo e il rilancio di quella tirrenica, una differenziazione dei fenomeni di crescita nel Mezzogiorno, difficoltà di diverse aree del Triveneto e il rafforzamento delle performances della provincia rispetto a quelle dei grandi centri metropolitani”. E’ quanto sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, secondo il quale “se le province a maggiore densità industriale hanno dimostrato una maggiore resistenza rispetto alle altre, resta comunque il dato che questo dinamismo non è bastato a riportare in maniera territorialmente diffusa i livelli precedenti alla pandemia”.
A Terni e Perugia boom dell’edilizia
Anche sulla scia dei provvedimenti governativi, il comparto delle costruzioni ha recuperato più velocemente le performance pre-Covid (+12,6%). Boom di crescita a Terni che sfiora il +42%. Seguono Perugia (+39,8%) e Messina (+37,6%). In generale, Umbria e Sicilia mostrano andamenti nettamente superiori alla media nazionale con tassi di crescita superiori al 30%, ad eccezione di Caltanisetta e Siracusa che comunque evidenziano incrementi tra il 27 e il 28%. Ma nel complesso tutte le province italiane presentano un trend positivo, salvo Pordenone (-6,7%), Udine (-2,5%) e le province autonome di Bolzano (-0,5%) e Trento (-0,8%).
Nord ovest guida la ripresa del manifatturiero
L’industria manifatturiera cresce dell’1,9% tra il 2021 e il 2019, grazie alle buone performance dello scorso anno che si è chiuso con un incremento del 10,2% rispetto al 2020. La ripartenza è sostenuta soprattutto dal Nord Ovest (+ 2,7%) e dalle Isole (+2,3%) e in misura minore dal Centro (+1,8%) e dal Nord-Est (1,5%). Chiude, invece, alla pari il Sud, ma con forti eterogeneità tra i vari territori: dalle buone performance di Matera (+11,9%) a quelle negative di Chieti (-7,1%) e più in generale di tutto l’Abruzzo. Più in particolare, La Spezia (+16,1%), Genova (+12,4%) e la provincia materana (+11,9%) sono in testa alla classifica per crescita del valore aggiunto prodotto dal settore.
Attività turistiche, culturali e ricreative frenano il terziario
Manca l’obiettivo del recupero dei livelli pre-pandemia il settore dei servizi, che perde il 2,9% di valore aggiunto tra il 2021 e il 2019. A rallentare il passo è la difficoltà di ripresa del turismo che è ancora sotto di un quarto rispetto al periodo pre-Covid. Ma anche le attività artistiche e creative (-25,0%) e quelle di supporto alle imprese (-11,8%) presentano ancora forti ritardi. Due attività che hanno il loro cuore pulsante nelle grandi città come Milano e Roma, che perdono rispettivamente il 3,1% e il 2,1%. Sul fronte opposto, le uniche nove province che hanno superato i livelli di valore aggiunto prodotto dal terziario nel 2019 sono tutte del Mezzogiorno, ad eccezione di Frosinone. E’ in particolare la Campania a distinguersi per i risultati positivi conseguiti, con Avellino (+2,7%), Benevento (+1,8%), Caserta (+1,7%) e Salerno (0,8%) che occupano i primi quattro posti delle province più performanti.
In flessione il prossimo trimestre: -3,0% rispetto ad un anno fa soprattutto per commercio (-33,0%), moda (-31,2%) e metallurgia (-25,6%)
Roma, 8 settembre 2022 – Sono 524mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di settembre, 2mila in meno (-0,4%) rispetto a quanto programmato un anno fa. In frenata il comparto manifatturiero (-13,6% pari a 15mila posti in meno rispetto a settembre 2021) e soprattutto il commercio (-30,0%, con una diminuzione di oltre 25mila contratti sempre rispetto a 12 mesi fa). Su queste dinamiche sta incidendo in particolar modo il continuo rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime, con i relativi effetti sull’inflazione e sui consumi.
Per quanto riguarda il trimestre settembre-novembre 2022 le assunzioni previste superano di poco 1,4milioni con una flessione del -3,0% rispetto all’analogo trimestre del 2021.
Continua a crescere la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, che interessa il 43,3% delle assunzioni programmate, in aumento di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2021 quando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro riguardava il 36,4% dei profili ricercati.
Quasi un’assunzione su tre (31,7%) riguarda giovani fino a 29 anni d’età.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpa
#energia #imprese #carobollette #mismatch #occupazione questi i principali temi trattati nella puntata di TGUNOMATTINA in onda su RAI 1 il 6 settembre 2022, a cui ha partecipato, tra gli altri, il presidente di Unioncamere Andrea Prete
225mila imprese producono 56 miliardi di euro - Roma “capitale” dell’economia del mare
E’ quanto emerge da un’analisi del Centro Studi Tagliacarne sul X Rapporto dell’Economia del mare che ha realizzato per la Camera di Commercio Frosinone Latina, Informare e Unioncamere.
“Dopo il drastico calo del 2020 che aveva fatto segnare perdite per 8 miliardi di euro, il settore della Blue economy ha invertito la tendenza lo scorso anno. Ha prodotto 56 miliardi di euro ma ne ha attivati complessivamente 156,7 miliardi di euro su tutta la filiera, diretta e indiretta, grazie alla sua capacità moltiplicativa”. Lo evidenzia il direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito, che aggiunge "le buone performance del settore turistico e della logistica, due componenti molto importanti per l'economia del mare, inducono a ritenere che anche nel 2022 ci saranno risultati molto incoraggianti che porteranno il settore a superare, già quest’anno, i valori del 2019.”
Più in particolare nel turismo del mare, i servizi di alloggio e ristorazione fanno la parte del leone con 107mila imprese che insieme alle attività sportive e ricreative (33.684 imprese) rappresentano il 62,4% dell’imprenditoria blu. Segue la filiera ittica (33.601), con un peso del 15%, tallonata dalla cantieristica 13% (28.489).
La distribuzione territoriale delle imprese blu riflette, inevitabilmente, la connessione dei territori con l’elemento marino. In termini assoluti, il 47,9% delle imprese dell’economia del mare, vale a dire quasi la metà del totale nazionale, si trova nel Mezzogiorno (107.568 imprese), un altro 26,2% al Centro (58.755), mentre si attesta al 14,8% la quota del Nord Est e all’11,2% la quota del Nord Ovest.
Scendendo più nel dettaglio, il settore dei servizi di alloggio e ristorazione pesa di più al Centro 52,8% e nel Mezzogiorno 49,9%. Mentre la filiera ittica mostra valori superiori alla media nel Nord-Est (il 23,9%) e nel Sud (15,8%).
A livello regionale Lazio (15,5%), Campania (14 %) e Sicilia (12,3%) concentrano oltre il 40% delle imprese del mare.
Nella classifica provinciale se Roma è in testa con 29.728 realtà imprenditoriali blu, Napoli segue a ruota con più di 22mila imprese e, con un certo distacco, Venezia si piazza al terzo posto con 9.526 imprese. (...)
Come è noto, diversi fattori negli ultimi anni, in particolare lo scoppio della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina, hanno portato a un generale aumento dei prezzi, sia delle materie prime sia dei beni di consumo.
Di seguito vediamo una rappresentazione grafica dei prodotti che hanno avuto un maggior incremento del valore medio nella provincia di Salerno, confrontando i prezzi medi semestrali al quintale nel I semestre 2022 rispetto al I semestre 2021.
Più nel dettaglio, nell'ortofrutta possiamo notare che il prezzo dei finocchi cresce in media +133,56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le zucchine +72,29% e anche i pomodori che il consumatore porta in tavola +71,12%.
Tra i prodotti hanno avuto invece un aumento contenuto i “Limoni della Costiera Amalfitana” +4,22% e le Mele Stark Delicious +3,54%, mentre in diminuzione le Mele Annurche, -14,24% sempre rispetto al I semestre 2021.
Queste alcune delle elaborazioni effettuate dall'Ufficio Statistica e Prezzi della Camera di Commercio di Salerno. Ulteriori informazioni nei file allegati.