Informazione economica

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Pranzo di Natale più costoso nel 2021

Il pranzo di Natale costerà di più per gli italiani quest’anno. Le elaborazioni Unioncamere-BMTI sui dati rilevati dalle Camere di commercio confermano una chiusura d’anno caratterizzata da diffusi rialzi dei prezzi all’ingrosso dei prodotti agroalimentari, con molti prodotti che mostrano una crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno.

In aumento i prezzi delle carni sostenuti dal buon andamento della domanda. Nello specifico, i prezzi all’ingrosso delle carni bovine hanno registrato un prolungato aumento nella seconda parte dell’anno, conseguente anche alla ripartenza del canale Ho.re.ca., tornando al di sopra sia dei livelli del 2020 che del 2019. L’incremento annuo registrato a metà dicembre si attesta su un +15% sia per la carne di vitellone che per la carne di vitello. Confermati i rialzi anche per la carne di pollame, iniziati a inizio novembre. Nello specifico, si rileva un +13% per la carne di pollo e +17% per la carne di tacchino, rispetto al 2020 e +32,4% per il pollo e +6,7% per il tacchino, rispetto al 2019.

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di dicembre 2021

In provincia di Salerno nel mese di dicembre sono programmate circa 5.060 entrate di cui circa 1518 giovani; nella regione Campania 25.800, nell’area del Sud ed Isole saranno 85.300 e in Italia complessivamente 354.000.  Le entrate previste in provincia nel periodo dicembre 2021- febbraio 2022 sono di circa 20.280 unità ed il trend è positivo: in aumento rispetto al trimestre dicembre 2020/febbraio 2021 (+9.580 unità), ed anche con i livelli occupazionali pre-Covid (+4.900 unità rispetto dicembre 2019/febbraio 2020). La domanda di lavoro è trainata, come a livello nazionale, prevalentemente dai contratti a termine 75% del totale e, inoltre, rispetto a dicembre 2019 le imprese segnalano un aumento della difficoltà del reperimento dei profili desiderati passata da 29 casi su 100 a 32 casi su 100 del 2021.

Nel complesso nel mese di dicembre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 69% nel settore dei servizi e per il 77% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 25% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 75% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
  • in 32 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati;
  • per una quota pari al 30% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
  • il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 32% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Nei file allegati il bollettino e le tavole statistiche

Ultima modifica: Lunedì 3 Gennaio 2022
Giovedì 9 Dicembre 2021

Lavoro: 354mila entrate previste dalle imprese a dicembre in Italia

 

Tiene la domanda di lavoro, con il 53,6% di contratti a tempo determinato 

 

Roma, 9 dicembre 2021 – Sono 354mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di dicembre, circa 52mila in più (+17,5%) rispetto allo stesso periodo del 2019; nel trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022 le imprese hanno in programma di assumere 1,4 milioni di lavoratori (+28,0% rispetto all’analogo trimestre 2019). Sotto il profilo congiunturale, tuttavia, le assunzioni programmate dalle imprese per dicembre sono inferiori di 111mila unità rispetto a novembre (-23,9%), anche per il clima di incertezza derivante dagli sviluppi a livello internazionale della pandemia e delle tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime. 

A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Anche in questo ultimo scorcio del 2021 la domanda di lavoro è trainata prevalentemente dai contratti a tempo determinato con 190mila unità, pari al 53,6% del totale entrate programmate, incidenza in crescita rispetto al 50,9% registrata a dicembre 2019. Seguono poi i contratti a tempo indeterminato con 75mila unità, valore di poco inferiore al dato di dicembre 2019 (pari a 76mila), i contratti di somministrazione (30mila, valore doppio rispetto a dicembre 2019), gli altri contratti alle dipendenze (24mila), i contratti di apprendistato (16mila), gli altri contratti alle dipendenze (11mila) e i contratti di collaborazione (7mila).

Per l’industria, si conferma l'andamento positivo della manifattura (+26mila entrate rispetto a dicembre 2019) e delle costruzioni (+8mila entrate), anche se meno intenso di quello registrato negli ultimi mesi. Sono i comparti del Made in Italy a sostenere la domanda di lavoro: +9mila le entrate programmate sia dalle industrie meccaniche ed elettroniche che dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo, seguite dalle industrie chimico-farmaceutiche e dalle imprese della moda (tessile-abbigliamento-calzature). Crescono di 18mila unità, invece, le entrate programmate dalle imprese dei servizi. Prosegue la tendenza positiva da parte delle imprese del settore trasporti e logistica (+13mila rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre il commercio e, in particolare, il turismo e ristorazione (complessivamente circa di -5mila entrate) si collocano al di sotto dei livelli di dicembre 2019 anche per le incertezze degli scenari che si vanno delineando. 

A crescere maggiormente è la domanda di operai specializzati, con un incremento di 20mila ingressi su dicembre 2019. Seguono poi i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (+15mila) e i tecnici (+5mila). Anche a dicembre sono difficili da reperire il 37,5% dei profili ricercati per un totale di 133mila posizioni scoperte. Tra le figure introvabili il Borsino Excelsior delle professioni segnala, nell’ordine: gli Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (difficoltà di reperimento 65,2%), i Dirigenti (60,9%),  i Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria (59,4%), gli Operatori della cura estetica (56,8%), i Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (56,5%), i Fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati (55,4%), gli Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifici (55,2%), i Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende (54,5%), i Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (52,4%), gli Operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali (52,3%), gli Ingegneri (52,0%), i Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate (50,9%), i Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (50,3%) e i Tecnici in campo ingegneristico (49,3%).

Prevalentemente i profili di difficile reperimento si concentrano nelle aree aziendali dei sistemi informativi e della progettazione ricerca e sviluppo con un mismatch superiore alla soglia del 50% delle figure richieste. La mancanza di candidati (shortage gap) è in questo periodo la principale motivazione della difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, superando significativamente la motivazione di non adeguatezza delle competenze, e interessa soprattutto le imprese della metallurgia, la meccatronica, l’informatica e le telecomunicazioni, le costruzioni ed il turismo.

A livello territoriale le attivazioni di contratti provengono prevalentemente dalle imprese del Nord Ovest che prevedono 122mila ingressi, segue poi il Nord Est a pari merito con il Sud e isole (entrambi 85mila ingressi) ed infine il Centro con 61mila entrate previste. Più nel dettaglio, le maggiori opportunità lavorative sono offerte dalla Lombardia (80mila contratti), Veneto (32mila), Lazio (31mila), Piemonte (29mila), Campania (26mila) ed Emilia-Romagna (25mila).

Ultima modifica: Giovedì 9 Dicembre 2021
Lunedì 6 Dicembre 2021

Le ricerche del Sistema Informativo Excelsior sulla Green Economy

Il Sistema Informativo Excelsior fornisce diversi strumenti per studiare la Green Economy sia dal lato degli investimenti delle imprese sia come impatto sul mercato del lavoro italiano.  

E' considerato “green” ogni lavoro che potrebbe essere impattato dalla Green Economy e vengono identificate tre tipologie in funzione dell’effetto che questa nuova economia ha sui compiti, sulle skill e sulle conoscenze richieste dal lavoro:
● green new and emerging: sono lavori unici, creati per soddisfare i bisogni della nuova Green Economy;
● green enhanced skills: sono lavori esistenti che richiedono cambiamenti significativi in compiti, skill e conoscenze;
● green increased demand: sono lavori esistenti per i quali ci si aspetta un incremento della domanda grazie all’incremento della Green Economy ma non richiedono signifi-canti cambiamenti nei compiti, skill o conoscenze. Sono lavori considerati indirettamente green in quanto supportano le attività della Green Economy ma non implicano alcun compito strettamente green.

Inoltre, nel Sistema Informativo Excelsior viene rilevata la richiesta delle imprese di competenze green ovvero "dell’attitudine al risparmio energetico e sensibilità alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività aziendali”. 

L’attitudine green delle risorse umane misura il grado di sensibilità al tema, è pervasiva, quindi trasversale nelle professioni e nei settori, e può riguardare attività lavorative che agiscono attivamente o passivamente rispetto le attività e le tecnologie della Green Economy. A seconda della professione rappresenta una propensione che può essere di supporto alla transizione verde implementando strumenti e attività e/o essere solo utilizzatrice di questi strumenti, regole e prassi utili a supportare un approccio green.

Per saperne di più consulta:

- Il volume "Analisi della domanda di competenze legate alla green economy nelle imprese"

- La transizione green

Ultima modifica: Lunedì 6 Dicembre 2021
Giovedì 2 Dicembre 2021

Le professioni più rilevanti per il digitale e più difficili da reperire

Le informazioni del Sistema Informativo Excelsior permettono di individuare per ciascuna competenza per il digitale le professioni maggiormente coinvolte e fra queste quelle di più difficile reperimento. In generale, si evidenzia che tanto più sono ritenute importanti le e-skill maggiore è la difficoltà di trovare sul mercato il profilo professionale ricercato. 


Iniziando dall’analisi della competenza digitale di base, i dati mostrano che la difficoltà di reperimento di figure con competenza di grado elevato è superiore di circa 6 punti percentuali rispetto a quando sono richiesti profili per i quali tali competenze sono ritenute poco importanti per lo svolgimento dell’attività lavorativa: nel primo caso la difficoltà di reperimento è pari al 36,3%, mentre nel caso di competenza di importanza bassa e medio-bassa è pari al 30,5%.


Focalizzando l’attenzione sulle figure per cui è richiesto con elevata importanza il possesso delle competenze digitali risultano le più difficili da reperire nel mercato del lavoro i tecnici programmatori (è difficile da reperire il 67,8% dei profili con elevata competenza in possesso), analisti e progettisti di software (65%), disegnatori industriali e agenti immobiliari (63,6%). Nella tabella 11 vengono esposte le prime 10 figure professionali per quota di difficoltà di reperimento dichiarata dalle imprese che richiedono con elevata importanza il possesso di tale competenza.

Per approfondimenti, consulta lo studio completo allegato

Ultima modifica: Giovedì 2 Dicembre 2021
Mercoledì 1 Dicembre 2021

Il Presidente Andrea Prete a DiMartedì del 30 novembre - Guarda l'intervista

Numerosi i temi toccati dal presidente di Unioncamere Andrea Prete, nel corso della trasmissione DiMartedì in onda su La7 martedì 30 novembre 2021: la ripresa economica, l'inflazione e il contributo delle Camere di commercio alla digitalizzazione e alla semplificazione del sistema economico. 

Rivedi l'intervista 

Ultima modifica: Lunedì 13 Dicembre 2021
Giovedì 25 Novembre 2021

Excelsior: entro il 2025, 6 lavoratori su 10 dovranno avere competenze green o digitali

Roma, 25 novembre 2021 – Entro il 2025, 6 lavoratori su 10 dovranno avere competenze green o digitali. Nei prossimi cinque anni, infatti, il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili (il 63% del fabbisogno del quinquennio che include anche il turnover) e di 2,0 milioni di lavoratori in grado di saper utilizzare il digitale (il 57%). Come mostrano le previsioni a medio termine (2021-2025) del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere - presentate oggi nell’ambito della trentesima edizione di Job&Orienta, il salone dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro 2021 - ecosostenibilità e digitalizzazione sono infatti tra i principali fattori di trasformazione per il mercato del lavoro. E a partire dal 2022 un ulteriore impulso arriverà grazie all’attuazione delle misure previste nel PNRR.

Già nell’ultima parte del 2021, come emerge dalle informazioni Excelsior sul IV trimestre, le imprese hanno intrapreso la caccia alle competenze per il green e il digitale per dare slancio alla ripresa. Le competenze green sono ritenute strategiche principalmente per i profili legati all’edilizia e alla riqualificazione abitativa (tecnici e ingegneri civili e installatori di impianti), per ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, tecnici e gestori di reti e sistemi telematici e tecnici chimici. Le competenze digitali sono state richieste invece prevalentemente ai profili professionali ICT, quali analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi ma anche a ingegneri energetici e meccanici e a disegnatori industriali.

In questa fase sono i percorsi formativi STEM, soprattutto le diverse lauree in ingegneria, quelli che accomunano le ricerche delle imprese per sostenere le due grandi transizioni. Tra gli indirizzi più specifici per la domanda di competenze green emergono il diploma di tecnico superiore (ITS) in tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, il diploma secondario in produzione e manutenzione industriale e la qualifica professionale nell’ambito agricoltura. Sul fronte delle competenze digitali sono tra i più richiesti il diploma di tecnico superiore (ITS) in tecnologie della informazione e della comunicazione, il diploma secondario in informatica e telecomunicazioni e la qualifica professionale nell’ambito elettronico.

Questa trasformazione del sistema imprenditoriale in chiave di sostenibilità e l’accelerazione per l’adozione delle tecnologie digitali investirà il mercato del lavoro di tutto il quinquennio. Le previsioni a medio termine mostrano infatti che la domanda di competenze green riguarderà in maniera trasversale tanto le professioni ad elevata specializzazione e tecniche, che gli impiegati come gli addetti ai servizi commerciali e turistici, gli addetti ai servizi alle persone come gli operai e gli artigiani. La spinta verso la transizione verde farà emergere, inoltre, la necessità di specifiche professioni green in alcuni settori come il progettista in edilizia sostenibile, lo specialista in domotica, i tecnici e gli operai specializzati nell’efficientamento energetico nelle costruzioni; il certificatore di prodotti biologici nell’agroalimentare; il progettista meccanico per la mobilità elettrica.

Questo fenomeno sempre più pervasivo in tutti i settori dell’economia interesserà non solo nuovi green jobs ma anche occupazioni esistenti. Per esempio, anche per i cuochi saranno sempre più importanti le competenze legate alla ecosostenibilità richieste dai consumatori e vantaggiose per le imprese, come l’attenzione alla riduzione degli sprechi, all’uso efficiente delle risorse alimentari e all’impiego di produzioni di qualità e legate al territorio (a chilometro zero). 

Altrettanto ricercate saranno le competenze digitali, considerate una competenza di base per la maggior parte dei lavoratori. Queste saranno rilevanti non solo per tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni, specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche e fisiche, ma anche per professori, specialisti in scienze sociali, impiegati addetti alla segreteria e all’accoglienza, addetti alla contabilità.

Del resto, il processo di digitalizzazione si sta diffondendo in due principali direttrici: da un lato il passaggio al digitale di sistemi di lavoro e attività produttive (smart working, commercio on line, digitalizzazione delle procedure in molti servizi alle imprese e alle persone) e dall’altro una forte spinta all’innalzamento delle competenze digitali sia dei lavoratori, ma anche di un’ampia fascia della popolazione, con particolare riferimento agli studenti e ai professori di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Ultima modifica: Giovedì 25 Novembre 2021
Lunedì 15 Novembre 2021

Sistema Excelsior: la capacità di applicare tecnologie 4.0 per innovare i processi 

La capacità di applicare tecnologie "4.0" per innovare processi per gruppi professionali viene richiesta dalle imprese – con importanza elevata – per il 33,7% % delle assunzioni di professioni specialistiche, per il 33,2% dei dirigenti e per il 21,7% delle professioni tecniche.

Tali competenze, in provincia di Salerno, è richiesta in media al 41,6% dei lavoratori. Nel dettaglio l'analisi per professioni

Per saperne di più consulta lo studio allegato   

Ultima modifica: Lunedì 15 Novembre 2021
Venerdì 12 Novembre 2021

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di novembre 2021

In provincia di Salerno nel mese di novembre sono programmate circa 7.200 entrate di cui circa 1.814 giovani; nella regione Campania 36.000, nell’area del Sud ed Isole saranno 115.800 e in Italia complessivamente 465.000.

Le entrate previste in provincia nel periodo novembre 2021- gennaio 2022 sono di circa 21.130 unità ed il trend è positivo: in aumento rispetto al trimestre novembre 2020/gennaio 2021 (+9.030 unità), ed anche con i livelli occupazionali pre-Covid (+5.860 unità rispetto novembre 2019/gennaio 2020).

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a termine 83% del totale, e, rispetto a novembre 2019, le imprese segnalano un aumento della difficoltà del reperimento dei profili desiderati passata da 23 a 32 casi su 100 del 2021.

Nel complesso nel mese di novembre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 71% nel settore dei servizi e per il 75% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 17% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 83% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%);
  • in 32 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati;
  • per una quota pari al 25% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
  • il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 40% delle entrate complessive previste.

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

#sistemaexcelsior

 

 

Ultima modifica: Giovedì 25 Novembre 2021
Domenica 7 Novembre 2021

Excelsior: quali sono i titoli di studio con digital skill e gli indirizzi di studio più cercati nel mercato del lavoro?

La centralità dell’acquisizione delle competenze nel mondo del lavoro, la continua innovazione, i processi di trasformazione digitale implicano che i percorsi di formazione e di istruzione siano mirati, adatti al contesto e al mercato, nonché fondamentali nella gestione delle transizioni tra i posti di lavoro nella vita di ogni lavoratore. Il livello e l’indirizzo di studio riferiti alle previsioni di assunzione delle imprese italiane nel 2020 costituiscono un significativo elemento di analisi anche rispetto all’offerta formativa presente sul territorio ed alla sua adeguatezza rispetto alle richieste delle imprese, da sempre un elemento rilevante della programmazione offerta dagli Istituti italiani. 

Negli allegati l'analisi dettagliata

 

#SistemaExcelsior

Ultima modifica: Lunedì 15 Novembre 2021