Informazione economica

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Domenica 3 Ottobre 2021

Valore aggiunto: chiudono in rosso tutte le province italiane nel 2020

Milano al top per valore aggiunto pro-capite -  In 20 province si concentra il 55% della ricchezza - Covid frena più il Nord (-7,4%), meno il Sud (- 6,4%) nel 2020

Roma 8 ottobre 2021 – Il Covid ha rimescolato la geografia dello sviluppo italiano. Sebbene tutte le province abbiano chiuso il 2020 con il segno meno davanti al dato sul valore aggiunto, a soffrire di più sono stati: il Nord - 7,4%, le aree a maggiore vocazione industriale -7,9% (in particolare dove insistono i sistemi della moda e della cultura), quelle a più elevata presenza di piccole imprese -7,5% contro una media nazionale del -7,1%. Sul fronte opposto, pur in un contesto di generale contrazione, migliore capacità di resilienza hanno invece mostrato le province: del Sud (- 6,4%) - con 8 province su 10 che mostrano riduzioni più contenute -; alcune fra quelle che hanno una elevata concentrazione di imprese che investono nel Green o che sono caratterizzate da una forte importanza della Blue economy; con una più elevata incidenza della pubblica amministrazione.

È a Roma e Milano che si produce il 19,7% dell’intera ricchezza del Paese (+2 punti percentuali rispetto al 2000), con le prime 20 province che concentrano il 55,4% di tutta la ricchezza prodotta. Ma Milano si conferma prima nella classifica provinciale per valore aggiunto pro-capite con 47.945 euro, staccando la capitale di 7 posizioni.

E’ quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2020 e i confronti con il 2019, che è una delle storiche attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale

“L’effetto Covid non ha risparmiato nessuna provincia italiana, ma senza la tenacia delle nostre imprese unita ai provvedimenti del governo le perdite del valore aggiunto che abbiamo registrato sarebbero state ben più importanti. E anche il sistema camerale con le iniziative messe in atto ha certamente contribuito a contenere i danni causati dal lockdown, restando vicino alle imprese e ai territori”. E’ quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “preoccupa, in particolare, il Mezzogiorno dove la crisi pandemica, seppure abbia riportato perdite meno rilevanti, si è insediata in un’area già fortemente provata socialmente ed economicamente tanto in termini di reddito pro-capite che di diffusione di situazioni di povertà. Per questo – ha evidenziato - è importante mettere a terra le iniziative previste dal PNRR e in questo le Camere di commercio con la loro rete radicata nei territori possono essere uno strumento eccezionale”.

 

Reddito pro-capite, Milano prima e rafforza distacco con le altre province

Milano si conferma al primo posto della classifica italiana provinciale per reddito pro-capite (quasi 47 mila e 500 euro per abitante, indice Italia =100 pari a 189,5), e rafforza il suo margine di vantaggio con la seconda in classifica, Bolzano (156,8), con uno scarto che sfiora il 21%, mai così alto dal 2012 a oggi. Segue in terza posizione Bologna (140,7).

 

Più penalizzati i territori industriali di piccola impresa

Le economie territoriali a più alta presenza di imprese con meno di 50 addetti, che sono la dorsale del nostro sistema Paese, hanno registrato le perdite più consistenti di reddito prodotto, -7,5% fra il 2019 e il 2020. In particolare in quest’ambito fanno registrare perdite più significative di valore aggiunto: Pistoia (-9,0%), Prato (-9,5%), Fermo (-7,3%), Barletta-Andria-Trani (-10,6%) e Sud Sardegna (-9,5%). (...

Ultima modifica: Venerdì 15 Ottobre 2021
Martedì 28 Settembre 2021

Digital transformation e investimenti in risorse umane nel 2020

Gli investimenti in digital transformation impattano sul capitale umano dell’impresa. Per comprendere il fenomeno è stato chiesto alle imprese di indicare se esiste un impatto diretto degli investimenti in trasformazione digitale sul capitale umano oppure no e, in caso affermativo, di indicarne la tipologia tra il reclutamento di nuovo personale, la formazione del personale esistente e l’attivazione di servizi di consulenza. 

In provincia di Salerno, quasi la metà delle imprese che ha investito in tecnologie digitali ha posto in essere almeno un intervento sul capitale umano, con particolare riguardo alla formazione del personale esistente (37,6% delle imprese investitrici). A differenza del dato nazionale, a Salerno appaiono più coinvolte nella formazione del personale le imprese industriali (il 39,4% delle imprese che ha investito in tecnologie digitali) rispetto a quelle dei servizi (38,9% l'analogo dato per le imprese di tale settore).

Per saperne di più consulta lo studio allegato.

#sistemaexcelsior
 

Ultima modifica: Martedì 28 Settembre 2021
Lunedì 27 Settembre 2021

Progetto Excelsior: avvio attività indagine novembre 2021-gennaio 2022

Unioncamere, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta realizzando, insieme alla Camera di Commercio di Salerno, il progetto Excelsior, già sviluppato con successo negli anni passati e che prosegue per l'anno 2021, con la decima rilevazione, finalizzata a rilevare i fabbisogni occupazionali e professionali delle imprese.

Nell’ambito di questo progetto, stiamo effettuando l’aggiornamento sulle previsioni di assunzione relative al trimestre 1 novembre 2021 – 31 gennaio 2022 attraverso un questionario indirizzato ad un campione di imprese con dipendenti, distribuiti su tutto il territorio nazionale e selezionati casualmente dagli archivi delle Camere di Commercio.

Lunedì 27 settembre 2021, è stata avviata la spedizione alle imprese selezionate, sulla propria casella PEC, della comunicazione contenente il link per la compilazione del questionario on line.

La rilevazione in oggetto fa parte delle indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale e la scadenza per la compilazione è fissata entro l'8 ottobre 2021. 

Qui trovi maggiori info sul progetto Excelsior e i risultati delle indagini pregresse https://www.sa.camcom.it/informazione-economica

Ultima modifica: Lunedì 27 Settembre 2021
Giovedì 23 Settembre 2021

Con la Convenzione di Vienna, meno barriere all’export per l’oreficeria Made in Italy 

Roma, 23 settembre 2021 –  L’Italia aderirà alla Convenzione di Vienna e questo si tradurrà in minori oneri e barriere all’esportazione per le 7.500 imprese italiane del settore orafo. 

Il 16 settembre scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi fatta a Vienna il 15 novembre 1972.

Con questo atto si dà avvio all’iter legislativo che porterà l’Italia, dopo un percorso di circa 10 anni, all’atto finale della ratifica della Convenzione di Vienna.

L’Italia sarà il 22° Paese membro insieme ad Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Svizzera.

La Convenzione che il nostro Paese si appresta a sottoscrivere è un importante strumento di semplificazione delle procedure doganali. Attraverso la certificazione sul rispetto degli standard tecnici previsti dalla Convenzione, gli Stati aderenti consentono la libera immissione sul proprio mercato dei prodotti orafi senza richiedere ulteriori controlli o marchiature.

Nel Disegno di legge che ratifica l’adesione dell’Italia alla Convenzione di Vienna è previsto, all’art. 4, che il Marchio Comune di Controllo venga apposto, per l’Italia, dagli Uffici del saggio del Sistema camerale.

Le Camere di commercio dei tre distretti orafi di Alessandria, Arezzo e Vicenza, che saranno designate ai sensi dell’articolo 5 della Convenzione medesima, stanno da tempo lavorando per attivare il servizio di marchiatura per le imprese, non appena diventerà operativa l’adesione dell’Italia. Il marchio identificativo della produzione italiana è quello dell’Italia Turrita: un segno distintivo del Made in Italy nel mondo.

Il settore orafo italiano è fortemente concentrato sulle esportazioni: l’80% del fatturato delle imprese orafe deriva dall’export. La maggior parte delle circa 7.500 imprese orafe è concentrata nei distretti di Alessandria, Arezzo e Vicenza. Nelle tre province si concentra il 77,4% del valore del fatturato delle esportazioni (Alessandria 30,6% del fatturato realizzato da circa 270 imprese, Arezzo 27,6% del fatturato realizzato da circa 440 imprese, Vicenza 19,2% del fatturato realizzato da circa 270 imprese).

Ultima modifica: Giovedì 23 Settembre 2021
Mercoledì 22 Settembre 2021

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di settembre 2021

In provincia di Salerno nel mese di settembre sono programmate circa 7.040 entrate, nella regione Campania 38.000, nell’area del Sud ed Isole saranno 122.300 e in Italia complessivamente 526.000.  Le entrate previste nel periodo settembre-novembre 2021 sono di circa 21.290 unità. 

Il trend è positivo nella provincia salernitana, le assunzioni risultano in aumento rispetto al trimestre settembre-novembre 2021/2020 (+6.080 unità), e anche con i livelli occupazionali pre-Covid (+3.640 unità rispetto settembre-novembre 2021/2019). 

Il bilancio positivo rispetto al pre-Covid è dovuto alla domanda di lavoro sostenuta dal buon andamento dell’economia italiana e, nella provincia salernitana, dal settore dei servizi.

Nel complesso nel mese di settembre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 73% nel settore dei servizi e per il 50% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 28% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (23%);
  • in 36 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati;
  • per una quota pari al 29% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
  • il 16% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 31% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Per saperne di più consulta gli allegati (bollettino e tavole statistiche).

 

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Ultima modifica: Mercoledì 6 Ottobre 2021
Venerdì 17 Settembre 2021

Il "lavoro agile" nelle imprese salernitane nel 2020

L’estensione del “lavoro agile” e dello smart working tra le imprese italiane che hanno investito in maniera strategica in questa innovazione è passata dal 23,3% del periodo pre-covid, al 40,4% nel 2020. A livello regionale abbiamo un incremento dal 18,8% al 35,7% del 2020, mentre la provincia di Salerno, per l’adozione dello smart working, si attesta a 2 punti percentuali in meno della media nazionale, passando comunque dal 17,7% del periodo 2015-2019 al 38,2% del 2020.

 

 

Per saperne di più consulta lo studio allegato.

 

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Ultima modifica: Mercoledì 6 Ottobre 2021
Lunedì 13 Settembre 2021

Progetto Excelsior - In corso le attività indagine ottobre-dicembre 2021

Mercoledì 1° settembre è iniziata la 9^ indagine mensile Excelsior del 2021, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo ottobre - dicembre 2021.

Le imprese coinvolte hanno tempo fino a giovedì 16 settembre per compilare il questionario. 

Ultima modifica: Lunedì 13 Settembre 2021
Mercoledì 8 Settembre 2021

Gli investimenti in digital marketing delle imprese salernitane nel 2020

La pandemia e il lockdown hanno costretto gli italiani a confrontarsi in maniera più attiva con internet e il mondo online, tanto che le imprese hanno dovuto accelerare il processo di apertura commerciale verso questo canale. 

Le nuove abitudini digitali dei cittadini implicano una sempre maggiore attenzione all’uso degli strumenti online per analizzare i dati dai mercati, per ascoltare le esigenze dei clienti e trasformare i propri business. 

Analizzando gli investimenti strategici in digital marketing, ossia la quota di imprese che hanno dichiarato di aver investito “molto” e “moltissimo” in questa innovazione di business, occorre dire, dati a livello nazionale, che c’è stato un notevole incremento dal 24,4% del periodo pre-covid al 39,9% del 2020, ed è diminuito il differenziale fra la nostra provincia, Salerno, ed il resto di Italia: il gap si è ridotto di 3 punti percentuale rispetto ai 6 punti del periodo pre-covid.

Per saperne di più consulta lo studio allegato.

Ultima modifica: Martedì 28 Settembre 2021
Venerdì 6 Agosto 2021

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di Agosto 2021

In provincia di Salerno nel mese di agosto sono programmate circa 6.540 entrate, nella regione Campania 20.200, nell’area del Sud ed Isole saranno 74.100 e in Italia complessivamente 257.000.  

Le entrate previste in provincia di Salerno nel periodo agosto-ottobre 2021 sono di circa 20.650 unità. Continua quindi il trend positivo in provincia: le assunzioni risultano in aumento rispetto al trimestre agosto-ottobre 2021/2020 (+5.550 unità), e anche rispetto ai livelli occupazionali pre-Covid (+1.420 unità rispetto agosto-ottobre 2021/2019). Tale ultimo dato è dovuto soprattutto ai contratti a tempo determinato che, dopo aver sofferto più delle altre tipologie contrattuali gli effetti della pandemia, beneficiano della ripresa delle attività e rappresentano il 73% dei contratti previsti per le entrate del mese di agosto.

Nel complesso nel mese di agosto:
- le entrate previste si concentreranno per il 58% nel settore dei servizi e per il 62% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 17% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 83% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- l’8% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (15%);
- in 24 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati;
- per una quota pari al 20% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
- il 6% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 48% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Nei file allegati il bollettino e le tavole statistiche. 

Ultima modifica: Venerdì 6 Agosto 2021
Giovedì 5 Agosto 2021

Nuovi modelli di business: gli investimenti delle imprese in big data, analisi dei bisogni, digital marketing nel 2020

La contrazione macroeconomica del 2020 ha costretto le imprese a reagire rimodulando i propri modelli di business secondo alcune direttive, come l’uso più profittevole dei dati per analizzare i comportamenti dei clienti, analizzare i mercati e rispondere alle nuove abitudini di consumo online e non attraverso una maggiore personalizzazione e “automatizzazione” delle politiche commerciali.

Per quanto riguarda la quota di imprese che hanno investito in maniera strategica in nuovi modelli di business, occorre segnalare che “utilizzo di Big data per analizzare i mercati” è passato dal 16,7% del 2015-2019 al 27,4% del 2020, l’analisi dei comportamenti e dei bisogni dei clienti per garantire la personalizzazione del prodotto-servizio offerto è passata dal 28,6% al 39,9% del 2020, l’incremento più alto si è avuto per gli investimenti strategici in digital marketing passato dal 24,4% del pre-covid al 39,9%.

Anche le imprese della Campania e della provincia di Salerno hanno incrementato gli investimenti in tali ambiti.

Per saperne di più, consulta la ricerca Excelsior - Unioncamere

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Ultima modifica: Giovedì 5 Agosto 2021