Informazione economica

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Giovedì 2 Novembre 2023

Unioncamere Economia&Imprese - 9/2023

È disponibile il nono numero del 2023 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.
Il tema dell'articolo di apertura è dedicato al titolare effettivo che approda nel Registro delle Imprese: si completa così il quadro disegnato dalla direttiva europea sull’antiriciclaggio e si aggiunge un tassello fondamentale al mosaico della trasparenza in Italia, rafforzando il ruolo del sistema camerale come interlocutore istituzionale per la garanzia del mercato. L’Italia si aggiunge così ai Paesi europei che hanno dato attuazione alla direttiva (EU) 2015/849, completando un quadro normativo che mira, da un lato, a favorire un contesto più trasparente per le operazioni commerciali e, dall’altro, a migliorare l’azione di lotta ai fenomeni di criminalità economica.
Si parla poi dei risultati di OK Open Knowledge, il progetto sugli open data delle aziende confiscate alle mafie, finanziato dal PON Legalità 2014-2020 del ministero dell’Interno e realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANBSC, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.. Un bilancio che conta 30 eventi territoriali organizzati dalle Camere di commercio, 1.421 enti locali e nazionali coinvolti, 15 laboratori tematici e altrettanti documenti di analisi provinciali relative alle caratteristiche delle aziende confiscate.
A seguire, l'articolo dedicato a Mirabilia 2023, evento svoltosi a Lipari (Me): la Borsa del turismo culturale e a Food&Drink hanno fatto registrare 3mila incontri B2B tra 103 buyers provenienti da paesi europei ed extraeuropei e oltre 170 sellers. L’evento è stato organizzato dalla Camera di commercio di Messina, congiuntamente all’associazione Mirabilia Network.
Altro argomento trattato nel nuovo numero del giornale sono i dati relativi alle presenze turistiche nel nostro paese nell’estate 2023: in crescita le presenze nelle strutture ricettive e gli arrivi degli stranieri. Emerge dallo studio Enit condotto da Unioncamere con il supporto tecnico di Isnart, presentato l’11 ottobre al TTG Travel Experience di Rimini.
Tra gli argomenti affrontati nelle pagine successive c’è la partenza della nuova edizione del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, il roadshow promosso da Unioncamere con il diretto coinvolgimento dei Comitati per l’Imprenditoria femminile, ora inserito nel “Piano Nazionale dell’Imprenditoria femminile”, progetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e finanziato dall’UE con le risorse del Next Generation EU che Invitalia - soggetto gestore - realizza in collaborazione con Unioncamere.
E molto altro ancora...


Buona lettura!
 
Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.
Unioncamere Economia & Imprese - n.9/2023 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Giovedì 2 Novembre 2023
Venerdì 27 Ottobre 2023

Previsioni: per una impresa italiana su 4 business in crescita nel 2024

Tra il 2023 e il 2025, il 41% delle imprese investirà nel digitale e il 46% nel green

 

Torino, 27 ottobre 2023 – Il quadro internazionale è decisamente complesso ma per un quarto delle imprese italiane gli affari cresceranno nel 2024 mentre per la maggior parte rimarranno stabili. E’ quanto rivela un sondaggio Ipsos-Unioncamere-Tagliacarne, diffuso oggi in occasione della Conferenza internazionale in corso a Torino. L’appuntamento, organizzato da Unioncamere in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, fa il punto su criticità e sfide con cui si deve confrontare il sistema produttivo nazionale. 

E il primo passo è proprio capire quale sia il sentiment degli imprenditori: 6 su 10 ritengono che nei prossimi 12 mesi la situazione resterà stabile per chi fa impresa; per quasi il 25% invece migliorerà molto o almeno un po’. La quota dei pessimisti, quindi è prossima al 18%, in discesa rispetto allo scorso anno quando era pari al 42%. Certo non tutto il Paese mantiene questo profilo. Le aziende del Nord mostrano infatti maggior ottimismo per il prossimo futuro rispetto a quelle del Mezzogiorno e del Centro Italia (al Nord gli ottimisti o i “neutrali” sono l’85% mentre al Sud tale quota scende all’81% e al Centro al 77%). La manifattura e i servizi contano inoltre le quote più elevate di imprese che propendono per una stabilità dell’andamento aziendale nei prossimi mesi o in un suo miglioramento, rispetto al commercio. 

La mancanza di certezze è ormai un elemento strutturale a livello globale ma gli italiani sono abituati a lavorare di creatività. Già dopo lo scoppio della guerra Russo-Ucraina abbiamo mostrato una grande capacità di flessibilità e di resilienza. Ed ora faremo altrettanto”, ha detto il presidente di UnioncamereAndrea Prete. Digitale e green spingono la fiducia delle imprese sul futuro, ha aggiunto. “Tra il 2023 e il 2025, Il 41% delle imprese (5-499 addetti) pensa di investire nella transizione digitale e il 46% nella transizione green. Anche per questo le aziende che prevedono un miglioramento del proprio business sono più numerose rispetto a quelle che ne stimano un peggioramento (24% contro 18%)”.  La burocrazia elefantiaca, inoltre, è un vincolo che occorre rimuovere. Secondo il presidente di Unioncamere “bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia e che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio: ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del PNRR”.

Le incognite del contesto a livello mondiale sono notevoli. I dati presentati all’incontro, frutto di elaborazioni di Unioncamere e Centro studi Tagliacarne sulla base delle principali fonti nazionali e internazionali, mostrano che il commercio mondiale, in crescita da circa 20 anni, ha probabilmente raggiunto il suo tetto: l’export mondiale di beni e servizi è infatti costantemente prossimo al 30% del Pil. E questo mentre le dinamiche della globalizzazione stanno progressivamente modificando il quadro internazionale con una crescita delle politiche protezionistiche (nei primi nove mesi del 2023, per ogni intervento di liberalizzazione ce ne sono stati 4 di protezionismo: 600 contro 2.400), l’affermazione nelle strategie aziendali del near e del reshoring con il conseguente accorciamento delle catene globali del valore, e la ricerca da parte dei Paesi di una autonomia strategica (in termini di energia e materie prime pregiate) che ha portato, ad esempio, l’Unione europea a ridurre la dipendenza dai Paesi extra-Ue al 65% delle proprie forniture. 

Di fronte a questo contesto, le sfide a livello europeo e italiano sono molteplici. Diventa prioritario accelerare sul fronte degli investimenti (che in Europa sono cresciuti in media solo del 3,6% l’anno nell’ultimo decennio, a fronte del 7,2% della Cina, del 6,5% dei Paesi dell’Asia emergente e del 5,5% degli Usa) e, in casa nostra, sul fronte dell’utilizzo dei fondi comunitari (di quelli programmati per il 2014-2020, ne sono stati utilizzati solo i due terzi), anche facilitandone l’accesso alle imprese che, come rivela una ricerca di Unioncamere, in un caso su due lamentano una eccessiva complessità degli adempimenti e richiedono supporto ed assistenza (questi i bisogni espressi rispettivamente dal 19 e 18% delle aziende).

Restando in Italia, i progressi sul fronte dell’innovazione si fanno comunque vedere. 

Per quanto riguarda la sostenibilità, una impresa su 4 ha investito in tecnologie green a basso impatto ambientale (ma il 15% ritiene che le risorse economiche siano insufficienti a superare questa sfida e il 5,2% lamenta costi troppo elevati delle materie prime verdi). 

Cresce anche l’adozione del digital lending da parte di soggetti finanziari non bancari. Nella classifica a livello di G7, l’Italia è al terzo posto, dopo Stati Uniti e Regno Unito, per prestiti concessi da soggetti non bancari, con 1,9 miliardi di dollari.

Ultima modifica: Venerdì 27 Ottobre 2023
Lunedì 2 Ottobre 2023

Unioncamere Economia & Imprese - nr.8/2023

È disponibile l’ottavo numero del 2023 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.

Il tema dell'articolo di apertura è dedicato al Servizio Nuove Imprese, la piattaforma di Unioncamere che offre orientamento e informazioni per accompagnare - con servizi in presenza e online - gli aspiranti imprenditori. A disposizione di chi è intenzionato a mettersi in proprio ci sono i contatti con gli sportelli territoriali attivati presso le Camere di commercio, due test di autovalutazione, i programmi dei seminari di orientamento relativi a specifiche attività (impresa femminile, migranti, startup innovative, imprese sociali) e molto altro ancora. Nell’articolo si fa inoltre il punto della situazione sulle startup italiane, sulla base dei dati forniti dal Registro delle imprese.

Si parla poi di imprese familiari e della loro difficoltà a reperire sul mercato profili professionali con le competenze adeguate, sulla base del quadro delineato dal rapporto “Strategie e politiche di formazione nelle imprese familiari”. Realizzato da ASFOR, Centro Studi Tagliacarne e CUOA Business School, il report è stato presentato nei giorni scorsi presso la sede di Unioncamere.

A seguire, l'articolo dedicato alla firma digitale, che ha fatto registrare un aumento significativo nei primi otto mesi dell’anno. L’impegno costante delle Camere di commercio per migliorare e semplificare i servizi offerti alle imprese ha portato fin dal 2020 a potenziare e ampliare il servizio di rilascio dell’identità digitale e della firma digitale ID InfoCamere.

Altro argomento trattato nel nuovo numero del giornale è la riflessione condivisa dai partecipanti a “Il senso del lavoro oggi”, recente evento svoltosi ad Unioncamere, coorganizzato con la Fondazione per la sussidiarietà. Il lavoro e la sua percezione sono profondamente cambiati e sono stati oggetto, negli ultimi anni, di un’autentica rivoluzione, spinta indubbiamente dalla tecnologia ma non solo.
Tra gli argomenti affrontati nelle pagine successive c’è Agrifood Future, la cinque giorni sul futuro dell’agroalimentare (organizzata dalla Camera di commercio di Salerno in collaborazione con Unioncamere), nell’ambito della quale si è svolta, tra l’altro, la Summer School Foodsystem 5.0. Si è trattato della prima tappa del PID Study Tour, percorso formativo esperienziale e di coprogettazione rivolto al personale dei Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio.

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Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.

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Ultima modifica: Lunedì 2 Ottobre 2023
Mercoledì 20 Settembre 2023

Agrifood Future: la prima edizione si conclude con oltre duemila presenze

  • Con settanta relatori e 21 panel, la prima edizione di Agrifood Future giunge al termine;
  • Annunciata la seconda edizione nel 2024, il Presidente Prete “Importante valorizzare l’innovazione nell’agricoltura italiana”;
  • Tra le novità che saranno introdotte il prossimo anno, una borsa di studio a cura della Camera di Commercio di Salerno che premia le tesi universitarie più innovative nel settore agritech.

Salerno, 20 settembre 2023 - Si conclude oggi la prima edizione di “Agrifood Future”, la kermesse salernitana sul futuro dell’industria agroalimentare. Cinque giorni di confronti con esperti, professori, istituzioni e imprenditori per riflettere sui trend del settore e fare il punto sulle novità. Con oltre 2000 presenze, 70 relatori, 21 panel, 2 seminari e oltre 100 ragazzi coinvolti nella summer school, “Agrifood Future” si chiude con successo, e rilancia la prossima edizione del 2024.

Vogliamo rendere Agrifood Future un appuntamento di riferimento per la città di Salerno e per tutto il settore agroalimentare”. Ha commentato Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno. “Nei prossimi anni, la popolazione mondiale è destinata a crescere ed il sistema agroalimentare deve evolversi per garantire a tutti l’accesso a risorse fondamentali come il cibo. E’ per questo che è così importante investire, valorizzare e creare dei contesti in cui si possa discutere dell’innovazione, della digitalizzazione e della transizione ecologica nel settore agroalimentare: tutte leve che lo renderanno resiliente nei confronti dei cambiamenti dei prossimi anni. Torneremo a Salerno nel 2024 con la seconda edizione di Agrifood, e ancora una volta ripartiremo dai giovani, vere risorse del nostro futuro.”

Il prossimo anno infatti, la Camera di Commercio di Salerno metterà a disposizione dei giovani una borsa di studio che premia le tesi universitarie più innovative nel settore agritech.

Dopo il dibattito mattutino che si è tenuto oggi a partire dal libro di Alex Giordano «FoodSystem 5.0», è stato trasmesso anche un videomessaggio di Maurizio Martina, Vice Direttore della FAO, ed è stato letto un messaggio inviato da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere e Camera di Commercio di Salerno.

Agrifood Future 2023 si concluderà questa sera con una social dinner per 500 persone sul lungomare di Salerno. La cena sarà supervisionata da Alfonso Iaccarino, chef del ristorante stellato “Don Alfonso 1890”, che guiderà una squadra di giovani chef provenienti dall’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno. Verranno utilizzate tutte le eccedenze delle migliori produzioni del territorio, nell’ottica di contrastare gli sprechi alimentari, e sono state allertate in tal senso tutte le mense che si occupano degli indigenti, nonché il banco alimentare.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Martedì 19 Settembre 2023

TheFork ad Agrifood Future: la cucina italiana è tra le più prenotate in Europa

Secondo lo studio di TheFork, “Ristorazione in Italia: abitudini, trend e Paesi a confronto”, fulcro della quarta giornata di Agrifood Future, la cucina italiana è al secondo posto tra le categorie più cercate online in Francia e Regno Unito, subito dopo quella locale

 

Salerno, 19 settembre 2023 - La pizza è in assoluto il piatto più ricercato online in Francia, mentre in Spagna e Regno Unito nella top 5 ci sono sia pizza che pasta. La cucina italiana, invece, si piazza al secondo posto come categoria preferita dagli utenti in Francia e Regno Unito, quarta in Spagna: sono questi i dati che emergono da “Ristorazione in Italia: abitudini, trend e Paesi a confronto”, la ricerca curata da TheFork e fulcro della quarta giornata di Agrifood Future, la kermesse salernitana che fino a mercoledì 20 settembre coinvolgerà istituzioni, imprese ed enti di ricerca con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto sul futuro del settore agroalimentare.

E se a livello internazionale la cucina italiana vince ancora, anche nella Penisola continua ad essere scelta da tantissimi consumatori: da gennaio ad agosto 2023, il 26% delle prenotazioni è stata verso ristoranti insider, percentuale più alta rispetto alla Francia (23%) e alla Spagna (14%). Il weekend resta il momento preferito per andare a mangiare fuori, con il sabato che in Italia nell’ultimo semestre ha raccolto il 27% delle prenotazioni online.

Su Salerno, nel primo semestre dell’anno il numero di persone che ha scelto i canali online per bloccare il proprio posto al ristorante è cresciuto del 14% rispetto al 2022, e, se anche il turismo nazionale e internazionale sia calato rispetto allo scorso anno, molti più locals hanno utilizzato i canali digitali, crescendo di quasi dieci punti percentuali dal 21% al 33%.

 

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Lunedì 18 Settembre 2023

Agrifood Future: a Don Alfonso 1890 assegnato il premio alla carriera

Il premio alla carriera è stato conferito dal Presidente Nazionale di Unioncamere Andrea Prete ai coniugi Alfonso e Livia Iaccarino per i primi 50 anni del ristorante “Don Alfonso 1890”

Salerno, 18 settembre 2023 – “Don Alfonso 1890”, primo ristorante del Sud Italia a ottenere tre stelle Michelin, compie cinquant’anni, e, nel contesto di “Agrifood Future”, la cinque giorni organizzata da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno per discutere sul futuro del settore dell'agroindustria, riceve il premio alla carriera.

Consegnato oggi ad Alfonso e Livia Iaccarino, il premio è stato conferito da Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere, e da Francesco Russo, Prefetto di Salerno, “per il lavoro svolto in questi anni, per aver diffuso la cultura dell'alimentazione mediterranea in tutto il mondo e per aver rilanciato il territorio campano quale hub alimentare a livello internazionale, contribuendo allo sviluppo di tutto il sistema imprenditoriale. Grazie al lavoro di tutta la famiglia Iaccarino, pionieri della valorizzazione della biodiversità in tavola e attenti alla salute del pianeta e dei consumatori, grandi passi avanti sono stati fatti.”

“Siamo molto fieri di poter consegnare questo premio ai coniugi Iaccarino, che hanno contribuito a valorizzare sulla tavola i prodotti del nostro territorio, rilanciando a livello nazionale e internazionale le tante eccellenze locali.” – Ha commentato Andrea Prete, Presidente Nazionale di Unioncamere. “Unendo tradizione e sperimentazione, Don Alfonso 1890 rappresenta un modello di alta cucina sempre attenta alla dimensione etica e sostenibile del cibo, perno da cui prende spunto anche Agrifood Future. Simbolo di “buona impresa”, Don Alfonso 1890 in questi cinquant’anni ha generato un valore aggiunto di cui ha beneficiato tutto il sistema imprenditoriale del territorio.”

Nell’ambito dell’evento che si sta svolgendo in questi giorni a Salerno, Alfonso Iaccarino guiderà anche una squadra di giovani chef provenienti dall’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno per curare una social dinner preparata con tutte le eccedenze delle migliori produzioni del territorio, nell’ottica di contrastare gli sprechi alimentari. Una tavolata per 500 persone sarà allestita sul lungomare di Salerno la sera del 20 settembre e sono state allertate in tal senso tutte le mense che si occupano degli indigenti e il banco alimentare.

Don Alfonso 1890 riaprirà nel 2024 completamente rinnovato, proponendosi come primo ristorante a impatto zero.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Lunedì 18 Settembre 2023

Agrifood Future: rapporto sul turismo enogastronomico

Presentato il “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità”. L’analisi evidenzia la consapevolezza ormai acquisita da parte del turista, alla ricerca di esperienze green & social, e tutte le azioni da avviare per trasformare il turismo da risorsa economica a fattore di sviluppo armonico in chiave sociale e ambientale

 

Salerno, 18 settembre 2023

 

Il turismo enogastronomico è una leva strategica di sostenibilità. Contribuisce ad accrescere l’attrattività della destinazione e la reputazione delle produzioni locali, crea ricchezza diffusa e nuove opportunità per le filiere del turismo e dell’agricoltura, sostiene processi di riscoperta, tutela e valorizzazione del patrimonio enogastronomico, aumenta la qualità e la sicurezza del cibo favorendo un approccio carbon neutral. Questo in teoria… nella pratica, qual è il grado di sostenibilità raggiunto dall’attività turistica legata al cibo?

Il Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità, a cura di Roberta Garibaldi, con i contributi dei maggiori esperti nazionali ed internazionali ed il supporto di Unioncamere e Rete Valpantena, è stato presentato a Salerno all’evento Agrifood Future. “Il Rapporto evidenzia da una parte il cambiamento della domanda, con un consumatore sempre più orientato verso una condotta sostenibile che porta a scelte precise di destinazione, attività svolte e conseguenze socio-ambientali”, afferma Roberta Garibaldi. “E, dall’altr, la necessità di un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta. Si avverte il bisogno di azioni politiche in grado di gestire i flussi in modo più sostenibile, rilanciare in ottica green e social le economie del cibo dalla produzione al consumo, ... In sostanza, passare all’azione”. “Siamo molto fieri che Agrifood Future sia stato scelto come cornice per presentare il Rapporto”, ha commentato Alex Giordano, professore e direttore scientifico dell’evento. “Siamo alla prima edizione, ma siamo certi che sarà destinata a consolidarsi come appuntamento di riferimento nel settore dell’agroalimentare in ottica ecosistemica: il cibo è parte integrante e fondamentale dell’offerta turistica.”

Ecco i dieci highlights dal Rapporto:

1. Cambia lo scenario turistico: una crescente diseguaglianza all’approccio ai viaggi. Dopo il Covid si sperava in una nuova forma di turismo sostenibile, con meno overtourism, più viaggi nel proprio Paese. Tuttavia, dopo un 2022 di revenge tourism, nell’estate 2023 è cresciuta la domanda di voli aerei, la presenza di turisti internazionali, ma si ha avuto un calo dei flussi interni, in seguito all’aumento generalizzato dei costi. I turisti italiani sono spesso la base del mercato: anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono gli italiani che viaggiano tutto l'anno e visitano le aree interne. In Italia il 47% degli arrivi di stranieri si concentra in sole sei province: Venezia (12%), Bolzano e Roma (9%), Milano (6%), Verona e Firenze (5%), mentre gli italiani hanno una distribuzione molto più omogenea. Cosa è accaduto? La prima risposta è stata che recarsi all’estero costa meno, ma in realtà ciò che stiamo vedendo è un cambiamento significativo, con la classe media che continua ad avere stipendi accettabili e andare in vacanza (anche all’estero), mentre chi ha un reddito inferiore o è disoccupato vede erodersi rapidamente il proprio potere d'acquisto e rinuncia al viaggio. E’ una tendenza europea. Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2022 il reddito è sceso del 7,5% per 14 milioni di persone, mentre è aumentato del 7,8% per i più ricchi. Viaggiare per gli spagnoli in Spagna è aumentato del 25% dal 2019, mentre il reddito medio solo del 4,6%; è quindi sceso il turismo domestico di circa il 5%.

2. Le aree rurali sono la soluzione sostenibile. Il ritorno delle escursioni giornaliere dell’epoca Covid. Si aprono nuovi scenari, il turismo enogastronomico può muovere i visitatori verso aree di grande fascino, ma accessibili. Riducendo la distanza tra aree urbane (o ad alto afflusso) e rurali (a minore afflusso) si crea valore economico, sociale e culturale. Ad esempio, col lavoro di Franco Pepe a Caiazzo, gli arrivi e le strutture in questo paese dell’entroterra casertano sono quasi raddoppiati nel periodo 2018-2022 (+93% e 89%). Come creare queste connessioni? Un piano integrato di sviluppo, trasporti più facili, prenotazioni digitali, promozione a livello internazionale. Passando per la creazione di hub enogastronomici, spazi polifunzionali di accesso al patrimonio locale e itinerari turistici alla scoperta dei borghi minori e della loro cultura culinaria. Chi governa il turismo dovrebbe supportare l’adozione di approcci sostenibili anche attraverso azioni di soft power – modifiche normative, formazione, scambio di conoscenze, momenti di valorizzazione delle buone pratiche locali anche con premi ad hoc – ed incentivi. Ed accrescere la propria visibilità (e reputazione) come meta enogastronomica sostenibile adottando una strategia di comunicazione coerente ed omnicanale verso l’esterno.

3. La tutela del patrimonio enogastronomico passa attraverso il turismo. La perdita della biodiversità alimentare e della cultura culinaria italiana causerebbe un danno ingente per l’intero sistema-Paese. La valorizzazione del turismo enogastronomico porta benefici in termini di sviluppo turistico, reddito ulteriore per il sistema agricolo, ma anche per sostenere processi di tutela e valorizzazione. Anche la candidatura Unesco della cucina italiana può giocare a favore di questo obiettivo. Servono azioni di tutela del paesaggio enogastronomico e di educazione delle nuove generazioni, e la proposta di legge ora in discussione alla Camera è un passaggio importante. E valorizzare artigiani e luoghi storici del gusto – più di 1 italiano su 3 li ha visitati durante i propri viaggi – facendo tesoro dei modelli virtuosi presentati nel Rapporto.

4. Il turismo enogastronomico e la dimensione educativa/trasformativa. Cattiva alimentazione e scarsa attività fisica sono seri problemi di salute individuale e pubblica, accrescono il rischio per patologie croniche. Gli italiani sono (dati Ocse) tra quelli che hanno i giovani con maggiore rischio di obesità, nonché con maggiore sedentarietà. L’esperienza turistica enogastronomica diventa occasione per acquisire abitudini più salutari: può migliorare la consapevolezza nutrizionale e, attraverso l’edutainment, fornire indicazioni per migliorare le proprie abitudini – 7 turisti su 10 vorrebbero trovare in vacanza menù con ricette salutari. Offre opportunità per ritrovare il benessere psico-fisico, abbinando la scoperta dell’enogastronomia locale ad attività sportive leggere (tour a piedi ed in bicicletta tra i vigneti, uliveti, ...).

5. Turismo ed agricoltura sono responsabili delle variazioni del clima e al tempo stesso ne subiscono le conseguenze in un effetto domino. Per affrontare questo problema globale, è necessario dare risposte locali. Ecco che il turismo enogastronomico può essere una soluzione, poiché capace di combinare forme slow di scoperta ed esperienza del territorio con pratiche agricole sostenibili che si prendono cura dell’ambiente e garantiscono prodotti di qualità e sicuri.

6. Un calo di attenzione verso la sostenibilità degli italiani in viaggio. Il turista mostra una minore attenzione verso il rispetto dell'ambiente e il contenimento degli sprechi e dei consumi in viaggio. Il 65% (76% nel 2021) dichiara di evitare sprechi di cibo in hotel e nei ristoranti, il 54% (vs il 75%) di essere rispettoso dell'ambiente, il 51% (contro il 61%) di non mettere a lavare ogni giorno gli asciugamani nelle strutture ricettive, il 27% (contro il 51%, per un calo di ben 24 punti) di usare mezzi pubblici o biciclette per muoversi nella destinazione. È dimostrato che, spesso, alle dichiarazioni non corrisponde un effettivo comportamento, c’è quindi bisogno di aiutare chi viaggia, informandolo in modo semplice e trasparente e supportandolo nelle scelte.

7. I desiderata dei turisti: prodotti locali, attenzione all’ambiente ed alle persone, etica aziendale. La sostenibilità è un driver di scelta dell’esperienza enogastronomica, genera attenzione, stimola alla partecipazione. Alta è l’attenzione verso la tematica ambientale: per il 75% degli intervistati, degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali sono tra gli elementi determinanti nella scelta. Inoltre, l'adozione di sistemi di raccolta differenziata (73%), di risparmio idrico (66%), di energia da fonti rinnovabili (66%), l'essere plastic free (63%) e altre condotte green guidano il turista, ma queste iniziative devono essere spiegate prima e nel corso della visita. Anche comportamenti aziendali ed iniziative di etica sociale sono tenuti in considerazione, sfatando in parte l’opinione diffusa che la sostenibilità riguardi solo l’ambiente. Il 68% si mostra più propenso a fare esperienza laddove l’azienda ha progetti a supporto della comunità locale, ed il 64% se il personale o i fornitori stanno affrontando situazioni di disagio e/o l’azienda ha adottato politiche etiche.

8. Nella scelta della meta la sostenibilità è focal point. Gli italiani valutano attentamente se e quanto è sostenibile la destinazione che si accingono a visitare. Quali elementi prendono in considerazione? La possibilità di alloggiare in strutture green (per oltre 3 viaggiatori su 4), raggiungere la meta con mezzi poco impattanti, muoversi in loco con biciclette. Sono ancora troppo poche le destinazioni (e le aziende) che hanno una certificazione di sostenibilità in ambito turistico.

9. Comunicare la sostenibilità per creare valore per il turista. Chi viaggia desidera essere informato in modo chiaro sulla sostenibilità. Prima della partenza e durante l’esperienza: 6 italiani su 10 vorrebbero conoscere in dettaglio le tecniche per minimizzare gli impatti sull’ambiente, le iniziative per il benessere del personale e dell’azienda. L’essere sostenibili deve essere mostrato e comunicato ai propri clienti, fornitori, agli operatori del territorio ed alla comunità locale affinché diventi valore aggiunto. Ed anche ai turisti: una comunicazione integrata e coerente stimola il viaggiatore e lo induce all’acquisto.

10. È tempo per le imprese di passare all’azione. L’interesse dei turisti c’è, sta alle imprese adoperarsi per soddisfare questa esigenza e trasformarla in valore aggiunto. Come fare? Partire dal verificare cosa si sta facendo e misurare il livello di sostenibilità partendo dalle check list del Rapporto. Rivolgersi a dei consulenti del settore, scegliere la certificazione da ottenere, partecipare ad uno dei molti bandi esistenti che possono abbattere i costi. È qui utile ricordare che i dati mostrano che le aziende altamente sostenibili sono il 10,2% più produttive di quelle che non adottano alcuna iniziativa.

 

SCARICA LA NUOVA EDIZIONE DEL RAPPORTO TURISMO ENOGASTRONOMICO E SOSTENIBILITÀ AL SEGUENTE LINK:

www.robertagaribaldi.it/rapporto-sul-turismo-enogastronomico-italiano/  

 

 

Roberta Garibaldi è docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Ricopre numerose cariche a livello internazionale e nazionale, tra cui ambasciatore della World FoodTravel Association, membro del Board of Advisor presso World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della SISTUR – Società Italiana di Scienze del Turismo. È autrice di molteplici saggi in riviste italiane e straniere e di libri.  Ha collaborato con enti internazionali quali UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo e FAO. Svolge attività di formazione, consulenza e ricerca per la promozione dei territori, del turismo enogastronomico e culturale, ed è regista di molteplici progetti applicati a livello internazionale. È stata Amministratore Delegato dell’Agenzia Nazionale del Turismo – ENIT durante il governo Draghi.

Ultima modifica: Martedì 26 Settembre 2023
Lunedì 4 Settembre 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di Settembre 2023

In provincia di Salerno nel mese di settembre sono programmate 8.180 entrate e nel trimestre settembre-novembre 2023 saranno 22.010; nella regione Campania 41.700, e in Italia complessivamente 531.000.

La provincia salernitana segnala nel mese di settembre una tendenza positiva di entrate, +10,5% rispetto a settembre 2022, e +7,6% prendendo a riferimento l’intero trimestre, con un andamento maggiore di quello nazionale (+1,3% sul mese e +1,9% nel trimestre).

Per le imprese del settore servizi sono previste 6.210 entrate con un +14,1% rispetto ad un anno fa. È il comparto servizi alle persone a offrire le maggiori opportunità con 2.660 contratti nel mese e 5.050 nel trimestre (+52% rispetto a 12 mesi fa). Positivo anche il flusso dell’industria che nel suo complesso programma 1.980 entrate nel mese di settembre, +1% rispetto a settembre 2022.

Si conferma la difficoltà di reperimento, in 41 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati come nel settembre 2022. La quota di difficoltà di reperimento, 41%, è minore del trend nazionale, che si attesta al 48% mentre è pari a quella della regione Campania. È in diminuzione la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 30% degli ingressi rispetto al 37% di settembre 2022.

Nel complesso nel mese di settembre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 76% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 22% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 27% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (26%);
  • il 27% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 28% delle entrate complessive previste.

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. 

Ultima modifica: Lunedì 4 Settembre 2023
Venerdì 1 Settembre 2023

Al via la nona indagine Excelsior, periodo ottobre/dicembre 2023

Al via la nona indagine del Progetto Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL al fine di indagare le previsioni di assunzione e i fabbisogni professionali delle imprese per il trimestre ottobre/dicembre 2023.

Le imprese coinvolte hanno tempo fino al 12 settembre per rispondere al questionario ricevuto via email.

Qui puoi consultare i risultati delle precedenti rilevazioni https://www.sa.camcom.it/informazione-economica/sistema-informativo-excelsior

#sistemaexcelsior

Ultima modifica: Venerdì 1 Settembre 2023
Giovedì 31 Agosto 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di agosto 2023

In provincia di Salerno nel mese di agosto sono programmate circa 6.630 entrate e nel trimestre agosto-ottobre 2023 saranno 19.460; nella regione Campania 21.400, e in Italia complessivamente 293.000.

Rispetto al mese di agosto 2022 si prevedono 250 entrate in meno (in v.a.)  pari al -3,7%, mentre si registra una flessione di entrate del -9,7% prendendo a riferimento l’intero trimestre (-2.100 in v.a.).

E’ il settore delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco a offrire maggiori opportunità di occupazione, ricercando 1.810 lavoratori nel mese e 2.380 nel trimestre. Il settore del turismo conferma un andamento positivo e in particolare i servizi di alloggio, ristorazione prevedono 1.310 ingressi ad agosto e 3.290 nel trimestre.

Gli indirizzi di studio più richiesti per le entrate del mese sono ristorazione, turismo, enogastronomia, ospitalità, amministrazione, finanza e marketing.

E’ in aumento la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 34% degli ingressi, +4 punti percentuali rispetto ad agosto 2022. Significativa la crescita della difficoltà di reperimento, 39 imprese su 100 ritengono arduo trovare i profili desiderati, ad agosto 2022 tale indicatore si attestava al 28%.

Nel complesso nel mese di agosto:

  • le entrate previste si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 14% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 86% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 9% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (16%);
  • l’8% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 40% delle entrate complessive previste.

 

Questo, in sintesi, quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Giovedì 31 Agosto 2023